Nasce lo sportello ‘virtuale’, abbinato alla carta di identità elettronica

Un gruppo di utenti pionieri sperimenterà i nuovi servizi on-line offerti dal documento distribuito dal comune di Aosta e dotato di banda ottica a lettura laser e microprocessore. Conclusa questa fase, il progetto si estenderà a tutti gli aostani.
Municipio di Aosta
Politica

Prosegue, in collaborazione con l’Inva, il progetto sperimentale legato alla carta di identità elettronica, distribuita da qualche anno dal comune di Aosta e da altri comuni pilota in Italia al posto del documento di identificazione cartaceo. A partire dal mese di settembre un’ottantina di persone potranno scoprire le nuove funzioni del documento elettronico, dotato di banda ottica a lettura laser e microprocessore. La CIE (carta di identità elettronica), infatti consentirà, tramite un computer collegato a internet, l’erogazione di servizi on-line, evitando ai proprietari di recarsi agli sportelli del comune. Lo “sportello virtuale”, grazie a uno speciale codice pin, coprirà le medesime funzioni del servizio anagrafico (cambio di abitazione e immigrazione), del servizio di autocertificazione e documento di identità, del servizio elettorale (inserimento negli albi di presidente e scrutatore di seggio, posizione elettorale), e del servizio che certifica lo stato civile (prenotazione della dichiarazione di morte, della denuncia di nascita, del matrimonio civile e della pubblicazione del matrimonio religioso). Conclusa la fase sperimentale, dopo tre mesi, il comune si prepara ad estendere questi servizi a tutti i cittadini di Aosta nel corso del 2009.

A sperimentare questo sistema sarà, in fase iniziale, un gruppo pilota composto da assessori, consiglieri comunali, dirigenti tecnici dei servizi demografici, consulenti dell’Inva e personale del dipartimento sistemi informativi della Regione. “L’attivazione di questi servizi – ha spiegato l’assessore Guido Cossard – ha richiesto un grande sforzo sul piano della sicurezza, in quanto nel documento elettronico saranno contenuti anche dati “sensibili”. Per garantire l’accesso a questo tipo di informazioni, l’ente che certifica l’identità dell’utente non è il medesimo ente erogatore dei servizi, bensì Poste Italiane”.

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