Nicco promuove la manovra con molte riserve
Oggi il decreto legge Disposizioni urgenti per la crescita l’equità e il consolidamento dei conti pubblici, meglio noto come manovra Salva-Italia, è stato esaminato alla Camera. Era presente anche il deputato valdostano Roberto Nicco, che è intervenuto esprimendo delle valutazioni puntuali sul documento. “I mercati hanno dettato e dettano l’agenda alla politica” ha sostenuto, invocando una radicale riforma del funzionamento del sistema finanziario internazionale. “Gli squali della speculazione internazionale – ha precisato – vanno messi nelle condizioni di non nuocere ed il castello di carta in cui regnano indisturbati spazzato via per consentire all’economia reale di riacquistare il posto centrale che le spetta.” Proseguendo il discorso, il deputato ha sottolineato l’importanza di dare ossigeno a una delle chiavi dello sviluppo, ovvero il programma per la realizzazione delle reti infrastrutturali, essenziali per la modernizzazione del Paese. E’ stata l’occasione per menzionare il ruolo giocato dalla rete ferroviaria internazionale, assi transalpini compresi. A questo proposito, Nicco ha ricordato la situazione della rete ferroviaria valdostana, “il cui stato inaccettabile è stato direttamente rappresentato al Presidente Monti nel colloquio di Palazzo Giustiniani del 14 novembre”.
Vari passaggi della manovra hanno destato la perplessità del parlamentare. In particolare, Nicco ha manifestato disaccordo verso la misura relativa alle pensioni e la reintroduzione della tassazione sulla prima casa.
A proposito dell’esenzione dal pagamento dell’Ici relativa ai beni della chiesa cattolica, ha ricordato che “la discussione sui beni ecclesiastici, su quella famosa definizione di “esercizi non esclusivamente commerciali”, si è infine aperta, e ne diamo atto al cardinale Bagnasco, a dispetto di chi, anche in quest’aula, ancora recentemente si è rivelato più realista del re, ma aspetta ancora una positiva conclusione”.
Le spese militari non raccolgono il parere positivo di Nicco, che ricorda come per la missione in Afghanistan si spendano due milioni di euro al giorno e per il contingente il Libano 92 milioni negli ultimi mesi.
Un capitolo a parte riguarda l’elenco delle possibili misure alternative per reperire risorse. “Il rispetto delle regole e la lotta all’illegalità riceveranno attenzione prioritaria da questo Governo” sta scritto nel programma con cui il Presidente Monti si è presentato alle Camere per chiedere la fiducia.
Dato per assodato “l’esteso e radicato sistema corruttivo frutto dell’intreccio perverso tra politica ed affari, attorno al quale prosperano mafie e camorre costa allo Stato miliardi, ci saremmo aspettati – ha concluso il deputato – che nella necessaria opera di recupero di risorse ci fosse una attenzione speciale a questo capitolo”. In fondo, ha aggiunto, "un governo tecnico, più di ogni altro governo che l’abbia preceduto, ha le mani libere per tagliare il nodo politica-affari che soffoca l’economia reale”.