Ventuno milioni di euro. E’ quanto la Regione rischia di pagare alle imprese che si erano aggiudicate l’appalto per la costruzione del pirogassificatore, in seguito revocato dopo l’approvazione del referendum del 18 novembre scorso e la conseguente entrata in vigore della nuova legge sui rifiuti.
Nelle settimane scorse il raggruppamento di imprese aggiudicatario dell’appalto ha presentato ricorso presso il Tar della Valle d’Aosta chiedendo l’annullamento della delibera della Giunta regionale dello scorso 21 dicembre 2012 e un risarcimento del 10% del valore dell’appalto.
"La procedura amministrativa andava fermata oltre un anno fa", ha sottolineato il consigliere di Alpe Alberto Bertin. Pd e Alpe infatti avevano chiesto nell’ottobre del 2011 alla Regione di fermare la procedura di aggiudicazione provvisoria. "Avete fatto una scelta imprudente – ha continuato Bertin – che potrebbe gravare pesantemente sulle casse dell’Amministrazione regionale, anche se nutriamo qualche dubbio sul fatto che non ricadrebbe nessuna responsabilità su chi ha deciso in questo Consiglio di non fermare l’appalto".
Venerdì scorso la Giunta regionale ha deciso di costituirsi in giudizio davanti al Tar di Aosta.