Pirogassificatore, sotto accusa la lettera dei 52 medici pro impianto

Il Pd accusa "indebite pressioni" e Valle Virtuosa fa notare come la lettera citi studi in maniera "inesatta, parziale e decontestualizzata". Replica l'Assessore Lanièce: "Nessuna pressione, siamo stati sollecitati da molti medici ospedalieri".
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Politica

Ultimi colpi della campagna referendaria sul pirogassificatore. Questa volta sul banco degli imputati finisce la lettera “pro piro” sottoscritta da 52 medici dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta. A lanciare l’accusa è nel primo pomeriggio di ieri il Partito democratico che parla di "indebite pressioni" da parte dell’Amministrazione regionale nei confronti dei sanitari.
Ecco quindi la mail arrivata ai medici:

Gentilissimi Dott.ri buongiorno,
Vi inoltro il documento sottoscritto da medici valdostani a favore della costruzione del pirogassificatore.
Vi sottopongo il testo per sapere se siete intenzionati anche voi a firmarlo, e se questa fosse la vostra intenzione e’ sufficiente rinviarmi una mail con “FIRMO ANCHE IO” entro oggi 12 novembre alle ore 12.
Vi chiedo inoltre cortesemente di sottoporre tale documento per la sottoscrizione ai vostri i colleghi che ritenete siano intenzionati ad aderire.
Vi ringrazio per la vostra attenzione

Immediata la replica dell’Assessore alla Sanità, Albert Lanièce, chiamato in causa dal Partito democratico. “Come Assessorato – scrive Lanièce – siamo stati sollecitati da molti medici ospedalieri così come da coloro che operano sul territorio a tutela della salute dei cittadini affinché fosse fatta chiarezza e affinché il dibattito referendario fosse riportato su tematiche oggettive e sostenute da dati scientifici e da indagini mediche serie. Con un gruppo di medici, abbiamo quindi predisposto una bozza di documento che è stata poi adottata e sottoscritta da diversi professionisti, che hanno quindi voluto portarla all’attenzione dei mezzi di informazione e di tutta la popolazione. Non si poteva tacere di fronte notizie allarmistiche e a prese di posizione terroristiche che hanno inquietato i valdostani. Capisco che questo abbia dato fastidio ai sostenitori di Valle Virtuosa e quindi al pensiero unico, ma fortunatamente esistono medici seri e responsabili che ritengono assurdo e pericoloso l’atteggiamento avuto dai referendari che hanno voluto diffondere il panico tra i cittadini”.

E sempre sulla lettera interviene Valle Virtuosa mettendo in dubbio la bontà della stessa che, scrive l’Associazione “si avvale di scarse fonti bibliografiche (4-5 citazioni), e di argomentazioni di dubbia validità, in quanto riportate solo parzialmente e decontestualizzate.” In particolare Valle Virtuosa punta il dito contro lo studio citato dalla lettera dell’Associazione Italiana di Epidemiologia. La missiva pro pirogassificatore ricordava come la ricerca: “non deponeva per un incremento di rischio per la salute umana dal trattamento dei rifiuti mediante sistemi a caldo, in impianti dotati delle migliori tecnologie disponibili”. 
Ma Valle Virtuosa sottolinea come lo studio affermi invece “che vi sono invece dei dati molto consistenti sulla nocività dei vecchi inceneritori e che non si possono escludere rischi per quanto riguarda i nuovi inceneritori. " In particolare secondo lo studio per quest’ultimi impianti "è trascorso ancora poco tempo dalla loro introduzione per condurre studio di dimensioni sufficientemente grandi da rilevare eventuali effetti delle nuove concentrazioni dei tossici emessi".

 

 

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