Rifiuti, sarà la prossima legislatura a individuare il nuovo scenario

Approvata la risoluzione della maggioranza che concede alla prossima Giunta sei mesi di tempo dalla data di avvio per approfondire tutti gli aspetti del nuovo scenario di gestione dei rifiuti. Scontro fra l'Assessore Zublena e la minoranza.
La discarica di Brissogne
Politica

E’ stato ancora il pirogassificatore ad infiammare l’ultima seduta del Consiglio regionale di questa XIII legislatura. La mancata condivisione della relazione finale della Commissione per la gestione dei rifiuti ha portato in aula due risoluzioni, una a firma della maggioranza e una della minoranza. Quest’ultima riportava all’attenzione dell’aula la relazione predisposta dal Presidente della Commissione, Alberto Bertin.

A presentare il testo della maggioranza, poi approvato con 22 voti a favore e 7 contrari, è stato Diego Empereur. La risoluzione impegna l’Assessore competente a promuovere le opportune iniziative dirette a verificare le soluzioni e gli scenari emersi nel dibattito consiliare e, in particolare, che tutte le tematiche e le proposte sviluppate siano oggetto di uno specifico approfondimento da realizzarsi entro sei mesi dalla data di avvio, finalizzato a definire quegli aspetti del nuovo scenario non ancora verificati o analizzati dalla Commissione dal punto di vista ambientale, economico, normativo e sociale.

L’iniziativa chiede poi che tale approfondimento definisca un documento programmatico, oggetto di approvazione da parte del Consiglio regionale, che dovrà definire l’avvio dell’aggiornamento del Piano e di quelle azioni operative immediatamente realizzabili e che sia articolato come minimo secondo le seguenti tematiche: l’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, i modelli di costruzione e gestione (partenariato pubblico privato, società) degli impianti necessari e degli obiettivi economici, sociali e ambientali a cui tendere e la definizione degli obiettivi a cui riferire la nuova programmazione. Per quanto riguarda l’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, le linee programmatiche dovranno riguardare la definizione del sistema organizzativo regionale (Subato e Ato), il Piano di prevenzione e riduzione, l’individuazione dei sistemi di raccolta e trasporto, la frazione biodegradabile (compostaggio domestico, compostaggio di prossimità, e raccolta e trattamento della frazione residua), la tariffazione puntuale, il sistema di trattamento dei rifiuti indifferenziati, il sistema di smaltimento dei residui secchi e dei residui stabilizzati, la localizzazione dei nuovi impianti, la fase transitoria con particolare riferimento al sistema attuale e alla necessità di interventi, la gestione dei rifiuti speciali quali i fanghi da depurazione, rifiuti sanitari, carcasse di animali morti.

Lo scontro in aula si è acceso con l’intervento dell’Assessore regionale all’Ambiente, Manuela Zublena. "Nella relazione del Presidente Bertin – ha sottolineato l’Assessore – manca la soluzione alternativa al pirogassificatore e alla discarica e la generalizzata raccolta e lo smaltimento dell’umido presenta delle criticità irrisolte come quella dei costi. Sono amareggiata perché questa è la dimostrazione che la campagna referendaria è stata tutta una montatura politica, un bluff perché non è mai esistita un’alternativa al Pirogassificatore".

Sarcastica la risposta di Alberto Bertin di Alpe "l’Assessore Zublena è rimasta traumatizzata al 19 novembre dopo il risultato referendario. Se la sua azione fosse stata efficace non ci troveremmo in questa situazione con il 44% di raccolta differenziata. Il pirogassificatore resta nei vostri sogni." Per Raimondo Donzel del Pd-Sinistra Vda "l’Assessore ha un’unica idea in testa: la vendetta. Ma in politica o si perde o si vince. Le alternative ci sono ma il compito della Commissione era di indirizzo e non di indicarle l’impianto".

Sulla risoluzione della maggioranza, poi approvata dall’aula, la minoranza ha sottolineato come "nel documento mancano gli indirizzi per la gestione futura dei rifiuti in Valle. Si dà alla Giunta – ha sottolineato Bertin – il compito di ridefinire il piano e così si perde del tempo".

La risoluzione di Alpe e Pd-Sinistra VdA respinta con 22 voti contrari e 8 a favore prevedeva una serie di impegni in materia di gestione dell’organico (autocompostaggio, compostiere collettive, impianti per il trattamento della frazione umida), di prevenzione della produzione dei rifiuti (nuovo piano riduzione, politiche per il principio di responsabilità ambientale, meccanismi premianti per gli enti locali virtuosi), di recupero del materiale (estensione del sistema di raccolta domiciliare, razionalizzazione dei trasporti e costi gestione del servizio, azioni di informazione e sensibilizzazione) e di trattamento finale dei rifiuti (sistemi a freddo, impianto di stabilizzazione aerobica).

 

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