Rollandin “dare lettura attuale ai valori della nostra autonomia per adattarli a nuove esigenze”

Oggi sono stati celebrati due anniversari importanti per la nostra regione, il sessantunesimo anniversario dello Statuto Speciale e il sessantatreesimo della nostra autonomia. Le celebrazioni si sono tenute, alle 11 a Palazzo regionale.
Il Presidente del Consiglio, Cerise
Politica

Si è trattato di un momento d’incontro, di un’occasione per fare il punto della situazione e per riflettere sullo stato di salute della nostra autonomia e del nostro Statuto speciale. Diversi i temi toccati. “La sfida – ha detto il presidente Augusto Rollandinche dobbiamo affrontare consiste nel dare una lettura attuale ai valori, per tradurli e adattarli alle nuove esigenze della società valdostana”. Il presidente ha poi affrontato il tema del Federalismo fiscale: “L’applicazione dell’articolo 119 – ha spiegato Rollandin – risponde solo in parte alle attese regionaliste e alle aspirazioni federaliste”.

Un punto essenziale resta il dialogo tra Regione e Stato “che non è sempre facile. In particolare – precisa Augusto Rollandin – la Valle d’Aosta chiede allo Stato le riforme necessarie. Tra queste, vi è senz’altro il riconoscimento del principio dell’intesa con il Consiglio regionale per ogni modifica dello Statuto speciale. Riforma più volte tentata nel passato, senza mai giungere alla predisposizione di un testo condiviso”.

 

Il presidente ha parlato anche di “zona franca”, idea che ventila da sempre: “dobbiamo ricordare la complessa attuazione dell’articolo 14, relativo alla zona franca, potrebbe essere affrontata in modo diverso, con l’istituzione delle “zone franche montane che prevedano agevolazioni e incentivi previdenziali in grado di attrarre investimenti di capitale e di sostenere le imprese”.

 

Un punto dolente è quello relativo al parlamentare europeo. «Siamo convinti che solo un’Europa delle Regioni e dei Popoli e non degli Stati possa riavvicinare la gente agli ideali di un’Europa federale”. Albert Cerise ha aggiunto: “Se da una parte il Parlamento italiano ha disatteso le nostre istanze, dall’altra l’Europa è stata assente nel sollecitare i vari stati a che garantissero la rappresentanza delle minoranze».

«Cerchiamo – ha concluso il Presidente – di essere degni delle nostre radici e dei nostri antenati». Non dimenticando il nostro passato, ma guardando al domani «Perché – chiosa Cerise – il futuro  inizia ora"

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