Le scorie da altoforno ritrovate negli scavi del cantieri della Nuova Università presso l’ex caserma Testa Fochi non destano preoccupazione. A spiegarlo in Consiglio comunale ieri l’assessore all’Ambiente Donzel, in risposta ad un’interrogazione firmata MoVimento 5 Stelle.
“Sono stato informato – ha spiegato il capogruppo pentastellato Luca Lotto – circa la potenziale presenza, a seguito di rinvenimento di materiale di riporto e di agenti inquinanti la cui natura è riconducibile a scorie di alto forno e di conseguenza, qualora confermato, di potenziale radioattivo. Mi chiedo se l’amministrazione ne è a conoscenza, quale sia il pericolo, se c’è, e dove sia posizionato”, esprimendo anche preoccupazione per la vicinanza del vicino approvvigionamento idrico detto ‘Pozzo Solarolo’.
Rassicurazioni arrivano da Delio Donzel, che promette di mantenere alta l’attenzione: “L’amministrazione è ovviamente a conoscenza – spiega l’assessore – e la Società Nuv ha comunicato che nel cantiere era stato rinvenuto un modesto quantitativo di scorie da alto forno il 29 maggio 2015. L’analisi sul materiale e sul fondo di scavo non superano la concentrazione minima della soglia di contaminazione e non risulta ci sia materiale radioattivo, ma faremo ulteriori controlli. La qualità dell’acqua pozzo è conforme al regolamento in materia. Il materiale non è di deposito recente (si tratta di circa 4 mq di terreno, con consistenza volumetrica valutata in circa 10 metri cubi, ndr.) perché l’altoforno ha chiuso nel 1979, e le scorie potrebbero essere anche antecedenti”.