“Tagliare gli stipendi, non la democrazia”

I Giovani Comunisti della Valle d'Aosta intervengono nel dibattito sui costi della politica rilanciato dai recenti scandali siano spesso sproporzionati rispetto ai salari delle lavoratrici e dei lavoratori, con una proposta.
Politica

"Riteniamo che le cifre percepite dai consiglieri regionali, tra stipendio e vari rimborsi spese, siano sproporzionate ed esagerate, anche con la riduzione di circa il 10% prevista per il 2012, specie in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. Per questo proponiamo di legare lo stipendio di queste cariche istituzionali agli stipendi medi della classe lavorativa valdostana". I Giovani Comunisti della Valle d’Aosta intervengono nel dibattito sui costi della politica rilanciato dai recenti scandali siano spesso sproporzionati rispetto ai salari delle lavoratrici e dei lavoratori, con una proposta: "Un rappresentante del popolo  – scrive Alessandro Pascale in un comunicato stampa – non dovrebbe mai guadagnare più di 3 volte dello stipendio medio di un operaio della Cogne e/o di un semplice dipendente pubblico".

E sule notizie recenti di cronaca i Giovani comunisti sottolineano: "Gli ultimi fatti italiani, vedi “laziogate”, ci dimostrano quanto sempre più spesso ci siano personaggi inadatti a ricoprire cariche istituzionali così importanti e che privilegiano i loro interessi di ceto o di classe, rispetto ai valori della democrazia e del semplice buon senso. Questa considerazione si deve risolvere non tagliando le cariche istituzionali e la rappresentanza, ma abbassando gli stipendi ed eliminando i privilegi dei consiglieri, degli assessori e di tutte le cariche istituzionali regionali. Serve inoltre ottenere al più presto un radicale ricambio dell’attuale ceto politico sia a livello nazionale che regionale. Quello odierno, infatti, sembra aver perso completamente il contatto con la realtà". 

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