Tutto ruota attorno alla tribuna elettorale andata in onda oggi su RaiTre e condotta dal giornalista Antonio Mannello attorno alla una. In coda alla trasmissione Giancarlo Borluzzi, rappresentante della lista “Azione sociale” accusa il candidato de “Il Popolo della Libertà”, Giuseppe Gambardella, di conoscere in anticipo le domande. "E’ offensivo nei confronti della professionalità della Rai" controbatte Mannello. E Gambardella si rifiuta di mostrare ai telespettatori i fogli che ha in mano.
Il comitato di redazione Rai – l'organo sindacale dell'azienda pubblica – corre in soccorso al collega. Sono "scorrette e lesive della professionalità e correttezza deontologica le accuse, peraltro non provate, mosse dal candidato di Azione Sociale Giancarlo Borluzzi".
Nessun problema da parte del Corecom Valle d’Aosta secondo cui "sono stati rispettati i requisiti di legge e segnatamente è stato garantito l'accesso a tutti i candidati e sono stati rispettatti i tempi previsti". Vale a dire tempi e spazi sono stati garantiti. Ma il presidente del Corecom, l’avvocato Corrado Bellora, annuncia che la questione è stata segnalata all’Agcom – l’Authority competente – e alla Procura di Aosta, “nel caso potessero configurarsi ipotesi di reato”.
In una nota Borluzzi ribadisce le accuse “Gambardella era seduto al mio fianco sinistro durante la registrazione con una cartellina blu scuro col simbolo della sua forza politica, dentro la quale aveva 2 pagine formato A4. Nella prima in alto, erano scritte esattamente le tre domande rivolte a tutti i candidati; poi c'erano le risposte…. Chiunque può portarsi appresso appunti, ma è impossibile che uno INDOVINI 4 domande, nell'ordine, sull'argomento e nella formulazione evidenziata nella trasmissione.”
E non finisce qui. Il fatto verrà segnalato anche in Commissione di vigilanza della Rai e Alessandra Mussolini presenterà un’interrogazione parlamentare.