"Si è tentato, ieri, durante il consiglio, di minimizzare sulle motivazioni delle mie dimissioni, cercando di ridurre il tutto a questioni personali". Cosi Laurent Viérin il giorno dopo la presa d’atto da parte del Consiglio regionale delle sue dimissioni.
Secondo l’ex Assessore è mancato "ogni commento politico" da parte del Presidente della Regione e "si è tentato anche di ridimensionare la questione degli attacchi alla scuola e le accuse del mancato controllo del mondo scolastico".
Viérin ripercorre poi i passaggi che hanno portato alla sua scelta. "I passaggi che non ho condiviso – scrive – sono andati dall’allargamento della maggioranza regionalista, votata dai valdostani nel 2008, al PDL, tradendo di fatto, quel patto con gli elettori, ai quali ci eravamo presentati con un’alleanza ben definita delle forze autonomiste, e alla quale, assieme ad altri, mi sono opposto con voto contrario, e che si era già concretizzata in tutto il suo impatto nelle scelte politiche per le elezioni europee e comunali aostane, alle quali mi ero già opposto, anche in questo caso con voto contrario. Scelta che poi ha influito su tutte le scelte della Regione, e che avrà conseguenze anche sulle prossime elezioni Politiche e Regionali."
Infine sulle vicende delle ultime settimane Viérin tira in ballo la riforma degli Enti Locali, "di cui non si è ancora oggi a conoscenza di tutti i contenuti", la scelta del non voto al referendum "non sottoposta alla discussione in seno al Conseil fédéral" e le alleanze per le prossime elezioni Politiche e Regionali, " di cui non si è ancora neppure parlato".