Problemi con i figli? Licia Coppo propone la Consulenza Educativa per le famiglie
Licia, nella tua consulenza alle famiglie tu svolgi colloqui di counselling; cosa significa?
La parola è inglese, ma nella sua radice deriva dal latino consulo, che significa "consigliare", "venire in aiuto”. Tra il Counsellor e il suo “cliente” si instaura appunto una Relazione di aiuto. Attraverso l’ascolto empatico e specifiche tecniche di colloquio, il Counsellor aiuta l’altra persona ad esplorare situazioni problematiche personali o professionali, a prendere decisioni critiche o a trovare soluzioni rispetto a specifiche difficoltà.
E’ una professione di aiuto simile a quella dello psicologo?
Ci sono notevoli differenze. Il Counselling non è una forma surrogata di psicoterapia: lavora su problematiche di disagio esistenziale, non su patologie (come ad esempio fobie, traumi, lutti, depressioni) per le quali è necessaria una psicoterapia. Non a caso, si parla di “clienti” e non di pazienti. Il Counselling è utile nella risoluzione di problemi, lavora su obiettivi specifici di cambiamento, aiutando ad operare nuove scelte. E’ un’attività applicabile in diverse dimensioni della vita, da quella professionale, a quella di coppia, scolastica o familiare.
Si fa una formazione specifica per diventare Counsellor? Quale è stato il tuo percorso?
Da quando mi sono laureata in Scienze dell’educazione, ho sempre lavorato in ambito socio-educativo; da anni mi occupo di formazione agli insegnanti e agli operatori sociali, conduco laboratori di educazione socio-affettiva e prevenzione del bullismo nelle scuole. In più, diversi anni fa ho deciso di frequentare un Master in Counselling, per operare al meglio nel mio lavoro con le famiglie. La professione del Counsellor è disciplinata da una legge; in Italia vi sono Scuole triennali con diversi approcci psicologici, che formano le persone affinché sappiano gestire “Relazioni di aiuto” con i loro clienti.
A proposito di famiglie, tu ti occupi in particolare di Consulenza Pedagogica ai genitori. Come funziona?
Qui il lavoro del Counsellor è ancora più circoscritto; spesso i genitori possono aver bisogno di un vero e proprio “consiglio” per capire come gestire i figli. A volte si tratta di problematiche apparentemente semplici ma quando si è coinvolti è difficile vedere le cose da un’altra prospettiva. Oggigiorno, i genitori sono spesso confusi e disorientati, anche perché nel web trovano informazioni completamente contradditorie.
Quali sono le difficoltà più comuni nei genitori? I tuoi clienti di solito hanno figli piccoli o grandi?
Il lavoro è trasversale, adatto a famiglie con figli di tutte le fasce d’età. Ci sono genitori con bambini piccoli, che mi contattano per capire come gestire la gelosia del primogenito alla nascita del fratellino, o perché hanno un ‘piccolo terremoto’ che a due anni è già refrattario all’autorità; quando sono tra i 6 e i 12 anni spesso la problematica è legata allo studio, o a difficoltà relazionali del figlio nel gruppo classe, o a come far rispettare le regole; dai 12 anni in poi, emergono i problemi tipici della preadolescenza, dalla gestione degli strumenti tecnologici ai cambiamenti della pubertà. Oggi, con l’avvento degli smartphone, molte cose sono cambiate, ed è molto più complicata la relazione con un figlio adolescente.
Sono necessari molti colloqui di Consulenza Educativa?
In generale i percorsi di Counselling sono brevi, al massimo di otto o dieci incontri; ancor più breve è la Consulenza Pedagogica, che affronta problemi specifici di tipo relazionale ed educativo. A volte è bastato un solo colloquio, in altre occasioni ce ne sono voluti tre o cinque. Generalmente mai di più. Dipende, ovviamente, dalla problematica da affrontare, dall’età dei figli. Spesso mi accade di essere ricontattata “al bisogno”, anche dopo un anno, da un vecchio cliente, perché emerge un’altra fase difficoltosa coi figli. Nei percorsi di Consulenza Educativa il mio obiettivo è quello di aiutare il genitore fornendo anche delle soluzioni concrete, applicabili, delle strategie comportamentali. Se funzionano, non c’è più bisogno del consulente.
Cosa si deve fare per avere un colloquio di Consulenza pedagogica, ci sono giorni fissi in cui ricevi?
No, non ho giornate fisse; quando vengo contattata, cerco di favorire i genitori in un orario che sia loro funzionale, facendo acrobazie nella mia agenda multitasking. Sono una mamma anche io, so bene cosa voglia dire gestire gli “incastri quotidiani”. Per prenotare un primo colloquio, basta telefonarmi al 3200839166, o inviarmi una mail a liciacoppo@kaloi.it. I colloqui hanno la durata di un’ora e mezza; il costo di ogni seduta è di 70,00€. Ricevo in una stanza accogliente, dove è garantita la privacy, presso Ecoworking, in loc Torrent de Maillond 15, a Quart.
Per informazioni e contatti
Licia Coppo
cellulare 320/0839166
liciacoppo@kaloi.it
Profilo Facebook