Anche ai docenti precari spetta il bonus di 500 euro per la formazione

Lo ha deciso il Giudice del Lavoro Luca Fadda accogliendo i ricorsi di una sessantina di insegnanti iscritti al Savt Ecole e allo Snals.
Scuole Medie Luigi Einaudi
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La Regione Valle d’Aosta dovrà riconoscere il bonus di 500 euro annui per la formazione, previsto dalla cosiddetta legge della “Buona scuola”, anche ai docenti precari. La decisione è stata assunta dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Aosta Luca Fadda che il 1° marzo scorso ha pronunciato sei sentenze con cui ha accolto i ricorsi di decine di insegnanti precari, patrocinati dall’avvocato Sacha Bionaz del Foro di Ivrea, iscritti allo Snals e al Savt-École.

Il Tribunale ha condannato la Regione al pagamento del bonus per la formazione di 500 euro per sessanta ricorrenti per un complessivo di circa 140mila euro, a cui si aggiungono le spese legali.

Soddisfatti i due sindacati che sottolineano l’ennesimo riconoscimento del diritto dei precari a ricevere un trattamento pari a quello del personale scolastico assunto a tempo indeterminato.

 “Spiace constatare – ha dichiarato Alessandro Celi, segretario regionale dello SNALS –  che ancora una volta l’Amministrazione regionale ha perso un’occasione per distinguersi dallo Stato nella gestione del proprio personale. Riconoscere ai precari il bonus formazione, senza costringerli al ricorso, avrebbe aiutato questi a prepararsi per la delicata professione che svolgono ed evitato alle casse regionali il pagamento delle spese”.

Celi foto
Alessandro Celi

“Riteniamo molto importante che tra gli argomenti a supporto del giudizio – ha commentato Luigi Bolici, Segretario del SAVT-ÉCOLE – sia stato richiamato che la contrattazione collettiva, in particolare gli articoli 63 e 64 del CCNL, pongono a carico dell’amministrazione l’obbligo di fornire strumenti, risorse e opportunità per la formazione a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione fra docenti precari e di ruolo”.

Bolici foto
Luigi Bolici

I due sindacati, in una nota, fanno sapere che stanno istruendo altri ricorsi per auspicano pronunce analoghe.

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