Le alte temperature che hanno caratterizzato le scorse settimane sembrerebbero in attenuazione: l’Italia nord-occidentale continua ad essere interessata, infatti, da un flusso di correnti settentrionali che convogliano masse d’aria fresca dal Nord-Atlantico verso le Alpi.
L’innalzamento delle temperature ha lasciato dietro di sé situazioni di instabilità sui rilievi montagnosi, portando a smottamenti che si sono verificati in alcune vallate della Valle d’Aosta. Tra queste il Monte Cervino. Le precipitazioni nevose che hanno interessato le vette più alte hanno portato beneficio e la situazione sembra assestarsi. Nei giorni scorsi un sopraluogo sulle pendici del Cervino, da parte del presidente della Regione, Luciano Caveri, insieme al comandante del Centro Addestramento Alpino, gen. Oliviero Finocchio e al comandante del Reparto territoriale Carabinieri di Aosta, col. Guido di Vita per verificare lo stato della montagna, ha messo in evidenza che la situazione sul versante italiano è in miglioramento. Le Guide Alpine tuttavia stanno accertando i necessari livelli di sicurezza per valutare quando sarà possibile ripercorrere la via italiana al Cervino e quando potrà essere riaperta agli alpinisti la Capanna Carrel, chiusa a titolo precauzionale nei giorni scorsi.
Chi desta preoccupazioni ora è il Monte Bianco. La via normale italiana è da ieri impraticabile per gli alpinisti e lo sarà, con ogni probabilità, fino al 2008. La salita ai 4810 metri del versante italiano è bloccata per la chiusura urgente dettata dai lavori di ristrutturazione del rifugio Gonella, a 3.071 metri di altitudine, tappa obbligata per l’ascensione dal versante italiano, e dal divieto di percorrere i sentieri circostanti, stabilito per motivi di sicurezza dal Comune di Courmayeur. “L’intervento al rifugio Gonnella – spiega il gestore Fabrizio Bertinetti – prevede la completa demolizione dell’edificio del 1962, il consolidamento della base su cui poggiava, la messa in sicurezza della zona circostante e la costruzione di una nuova struttura“.