Canciani lascia la sede Rai di Aosta. E da Milano arriva Giovanni Girolimetto

Oggi in forza alla Rai nella nostra regione ci sono 78 dipendenti, oltre agli 11 tecnici di Rai Way, la società che si occupa degli impianti di trasmissione. Il costo di gestione è di 2 milioni di euro all'anno.
Renzo Canciani, direttore delle sede Rai di Aosta
Società

Dopo quasi dieci anni alla guida della sede Rai della Valle d’Aosta, Renzo Canciani passa il testimone a Giovanni Girolimetto che a partire dalla prossima settimana, con tutta probabilità, lascerà la sede di Milano per raggiungere Aosta. Canciani assumerà il ruolo di responsabile della produzione televisiva di Milano, il più importante dopo quello di Roma. “Lascio una sede in buona salute – ha dichiarato l’ormai ex direttore – con una consolidata rete di rapporti sia a livello istituzionale che transfrontaliero, e con un budget in buona salute”.

Oggi in forza alla Rai nella nostra regione ci sono 78 dipendenti, oltre agli 11 tecnici di Rai Way, la società che si occupa degli impianti di trasmissione. Il costo di gestione è di 2 milioni di euro all’anno. “Ho cercato di razionalizzare i costi  – sottolinea Canciani – ad esempio riducendo del 28% gli addetti, pari a 7 unità”.

Sul fronte della programmazione radiotelevisiva regionale, in questi anni è aumentata la qualità e si è tentato di aumentare la fidelizzazione degli spettatori. “I programmi che vanno in onda dopo il tg serale – dice Canciani – hanno uno share che va dal 13 al 18%, ben al di sopra delle medie dei palinsesti di altre sedi regionali”.

Secondo l'attuale direttore di sede è stata anche pienamente rispettata la convenzione fra la Rai e il Governo italino per l'utilizzo della lingua francese: "Nel 2007 abbiamo trasmesso 103 ore di programmi francofoni in tv e 144 sulla radio. Spesso il giudizio della Regione Valle d'Aosta è negativo non tanto sul numero di ore di programmazione in francese, quanto sul merito. Si vorrebbe una maggiore presenza di questa lingua nell'informazione. Una strada percorribile poteva essere la realizzazione di un telegiornale separato, ma sarebbe stato molto costoso". Al momento però la convenzione parla in maniera generica di 'programmi informativi' in francese e non vengono stabilite quote per i programmi e per l'informazione. "Mi auguro che presto si arrivi a una trattativa per l'aggiornamento del testo che finalmente chiarisca questi aspetti" ha sottolineato il capo redattore della redazione giornalistica Giacomo Sado.

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