Nessuna ricetta miracolo, ma un piano serio e concreto per uscire dalle acque stagnanti della crisi.
La dirigenza del casinò di Saint Vincent ha voluto incontrare i giornalisti per esprimere le proprie valutazioni rispetto al futuro della Casa da gioco, a pochi giorni dall’accordo tra gli azionisti, ovvero la Regione e il Comune di Saint Vincent, e i sindacalisti.
Tra le possibili soluzioni prospettate dall’azienda c’è il ricorso a forme di intrattenimento più diversificate, come serate danzanti e spettacoli. Per questo motivo Moreno Martini, presidente del CdA, e Edo Chatel, consigliere delegato, hanno sottolineato l’esigenza ?di realizzare un salone delle feste e integrare meglio l’offerta turistica del casinò a quella del paese di Saint Vincent e del Grand Hotel Billia?.
Per quanto riguarda la riorganizzazione del personale, da più parti invocata, Martini e Chatel hanno manifestato l’intenzione affiancare qualcuno a Marco Fiore, addetto stampa dell’azienda, per potenziare gli aspetti legati al marketing. Un’altra persona dovrebbe invece intrattenere i rapporti con i sindacati, rapporti che ultimamente si sono fatti sempre più tesi.
Nonostante la vastità degli argomenti trattati, a tenere banco è stata un’ipotesi sorprendente, per quanto marginale rispetto ai temi affrontati. Moreno Martini, presidente del CdA, si è infatti espresso favorevolmente rispetto ad un’eventuale apertura della sala da gioco ai cittadini valdostani, da sempre esclusi dai tavoli verdi regionali. Un argomento che tradizionalmente incontra molte resistenze, dentro e fuori il Casinò.
Le prime reazioni politiche non si sono fatte attendere: Giovanni Sandri, capogruppo Ds del Consiglio Valle, e Elio Riccarand, coordinatore del Movimento Verdi, hanno bocciato l’ipotesi senza appello.