Caso Cogne: la Franzoni non risponde, Taormina polemizza, Pettenati revoca un provvedimento

25 Maggio 2006

Anna Maria Franzoni, la mamma di Cogne accusata dell’omicidio del figlio Samuele, non ha voluto rispondere ieri alle domande del procuratore generale Vittorio Corsi, che, sulla base dell’autopsia del medico legale Francesco Viglino, che sul capo del bimbo aveva trovato una traccia di rame, le ha posto alcune domande sulla presenza o meno in casa di mestoli o padellina in rame. La risposta della Franzoni è stata sempre la stessa: “Non intendo rispondere”. Quella di ieri a Torino è stata un’udienza molto tesa per diversi aspetti. Il giudice popolare Maria Prandi lascia il dibattimento per le “offese” subite dall’avvocato Carlo Taormina. Il presidente della prima sezione della Corte d’Assise, Romano Pettenati, è statocostretto a revocare un suo provvedimento, ma alla fine è riuscito ad inserire il nuovo giudice popolare, Fiorella Selvaggi, e il dibattimento è continuato. Carlo Taormina non ha risparmiato polemiche ed ha attaccato senza mezzi termini i giudici. “Nella Corte d’assise di Torino – ha detto Taormina – c’é un’obiettiva sordità e una insistenza su un percorso tracciato fin dall’inizio che lascia poco sperare. La sentenza è già stata scritta”. “E’ un processo da Unione Sovietica”, ha aggiunto. Intanto oggi è il giorno del sopralluogo previsto alla villetta di Cogne al quale saranno presenti anche due dei quattro periti che stanno effettuando la perizia psichiatrica nei confronti della Franzoni. Il 29 giugno si svolgerà invece la prossima udienza con parecchi argomenti all’ordine del giorno.

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