Di ictus si muore sempre meno in Valle grazie alla prevenzione e a trattamenti all’avanguardia

A giocare un ruolo importante nell'Ictus è il paziente stesso o i famigliari. "Il tempo è cervello" hanno ricordato i medici. "Prima la persona arriva in ospedale più sono alte le possibilità di sopravvivenza e di limitare i danni cerebrali".
da sxGiuseppe D'Alessandro, Edo Bottacchi e Teodoro Meloni
Società

Prevenzione ma anche un lavoro di squadra all’avanguardia. Sono questi due degli elementi che hanno pressoché dimezzato negli ultimi 15 anni in Valle d’Aosta la mortalità a 30 giorni dall’Ictus. 
Un recento studio, condotto dal Dottor Giuseppe D’Alessandro e presentato ieri in una conferenza stampa, ha analizzato 3524 casi di Ictus verificatisi in Valle negli anni fra il 2000 e il 2012. I risultati sono stati: una diminuzione del 32% del tasso di ospedalizzazione, soprattutto fra i pazienti sopra i 64 anni, una diminuzione del 63% del tasso di mortalità intraospedaliera e una riduzione del 29% della degenza media. Il 42% dei casi di ictus analizzato era stato provocato dall’ipertensione arteriosa, il 19% dalla fibrillazione atriale, il 1% dal diabete mellito e il 10% dal costerolo. 

"La Valle d’Aosta su questo campo è all’avanguardia dal punto di vista clinico e scientifico" ha ricordato Edo Bottacchi Direttore della Struttura complessa di Neurologia e Stroke Unit "Già in Pronto soccorso viene eseguita una diagnosi neurologica che non in tutti gli ospedali viene fatta. Inoltre tutti i pazienti vengono sottoposti a una Tac". L’esame evidenzia subito se l’Ictus è ischemico o emorragico e quindi intervenire con le tecniche più adeguate. Tra i trattamenti in cui l’ospedale valdostano è l’avanguardia c’è ad esempio la trombolisi ovvero l’iniezione di un farmaco per rimuovere il trombo. "Da sempre – ha sottolineato il Dottor Teodoro Meloni – auspichiamo una collaborazione con l’Ospedale di Ivrea – che non ha questa specialità". 

A giocare un ruolo importante nell’Ictus è poi il paziente stesso o i famigliari. "Il tempo è cervello" hanno ricordato i medici. "Prima
la persona arriva in ospedale più sono alte le possibilità di sopravvivenza e di limitare i danni cerebrali". Tre sono i sintomi da tenere a mente per l’ictus:  la bocca storta, la gamba che formicola e il braccio che, se messo in orizzontale, inizia a scendere.

"In questi casi bisogna chiamare subito i soccorsi – ricordano i medici – dopo 6 ore potrebbe essere troppo tardi". 

 

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