Floricoltura, l’allarme di Coldiretti: “Servono interventi urgenti e concreti”

30 Giugno 2020

Quella di sabato 27 giugno non è stata solo un’iniziativa per abbellire Aosta, ma l’occasione per lanciare un vero e proprio grido d’allarme per quello che riguarda il mercato di fiori e piante. L’iniziativa “Ripartiamo con un fiore”, promossa e organizzata da Coldiretti in collaborazione con AFFI (Associazione Floricoltori e Fioristi Italiani) e Federfiori, ha voluto portare all’attenzione del paese il pesante crack da oltre 1,5 miliardi e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro.

Ripartiamo con un fiore

“Questa iniziativa, a cui abbiamo aderito con convinzione, ha voluto rappresentare la richiesta di aiuto un settore che in Valle d’Aosta conta una decina di aziende e un centinaio di addetti, messo a rischio prima dal lockdown, dal crollo delle vendite causato dalla pandemia e dalla concorrenza sleale di importazioni dall’estero”, ha commentato Elio Gasco, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.

Una situazione senza precedenti nella storia dell’Italia – evidenzia Coldiretti – dove per effetto delle misure di sicurezza anti virus e dei timori legati al contagio sono stati rinviati quasi 60mila matrimoni, ai quali si aggiungono mancate cresime, comunioni, battesimi, eventi pubblici, fiere e assemblee, con la sospensione persino dei funerali e la chiusura dei cimiteri, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale, grazie anche ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi e giardini.

Ripartiamo con un fiore

Secondo Coldiretti per salvare imprese e posti di lavoro “sono necessari interventi urgenti e concreti su tutte le scadenze, fiscali e non, per la gestione dei dipendenti e l’accesso agli ammortizzatori sociali”. La Coldiretti ha, quindi, chiesto indennizzi a fondo perduto per coprire i danni subiti dalle imprese e garantire la liquidità necessaria a ripartire con i nuovi cicli produttivi, esonerando il settore dal pagamento di imposte e tasse e dei contributi previdenziali e assistenziali per il 2020.

“Inoltre – evidenzia ancora Coldiretti – vanno potenziate e allargate le misure previste per il Bonus Verde, oltre a rilanciare le esportazioni attraverso una adeguata attività diplomatica per la rimozione dei blocchi fitosanitari che ancora sussistono per le produzioni vivaistiche italiane in alcuni paesi”. “Per aprire nuovi mercati – conclude Coldiretti – va finanziata la promozione del settore e dei consumi nazionali ed esteri per un vero rilancio di piante e fiori Made in Italy”.

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