“Grazie per la vostra accoglienza, l’affetto e la simpatia. Speriamo in un tempo buono per le vacanze, come io sono in vacanza. E senza incidenti, come è successo a me”. Si è congedato così, scherzando, Benedetto XVI dai fedeli, che in Cattedrale ad Aosta, hanno recitato insieme a lui i vespri. Non sapendo, probabilmente, che fuori iniziavano a cadere le prime gocce di pioggia.
Un incontro con la comunità cristiana che è in Valle d’Aosta e un abbraccio con i turisti e i curiosi che lo hanno atteso lungo le poche centinaia di metri che separano piazza Arco d’Augusto con piazza Giovanni XXIII. Già dal primo pomeriggio, infatti, la folla ha iniziato a radunarsi le vie del centro città nell’attesa dell’arrivo di Benedetto XVI per la recita dei Vespri. Accolto dalle autorità civili e dal Vescovo di Aosta, mons. Giuseppe Anfossi, poco dopo le 17,15 il papa è stato accompagnato all’interno della chiesa dai canonici del capitolo della Cattedrale.
Ad ascoltare l’omelia del Santo Padre c’erano almeno 400 persone: i sacerdoti, i religiosi e rappresentanti dei consigli parrocchiali della diocesi. Il Papa ha centrato la propria omelia tutta su un dio lontano che si fa vicino all’uomo e alle sue sofferenze. “Una società senza Dio è una società senza bussola, incapace di trovare un orientamento per affrontare la crisi economica del presente, ma anche i drammi, le sofferenze”.
L’incontro in Cattedrale è stata anche l’occasione per uno scambio di doni: il Papa ha regalato un calice al Vescovo di Aosta, ricevendo dalle mani di Mons. Anfossi i paramenti sacri. A chiudere la recita dei vespri è stato forse il canto più tradizionale della chiesa valdostana, l’inno alla Vergine Maria “O Reine Immaculée”.
Ma prima di fare rientro nel suo chalet di Les Combes, a causa del maltempo Ratzinger non ha potuto visitare gli anziani ospiti della microcomunità di Introd come era nel programma.