Il Beauregard esce a testa alta dopo l’ispezione dei NAS

Dopo l'inchiesta di Fabrizio Gatti per l'Espresso esplode il caso malasanità negli ospedali italiani. Il giornalista per un mese ha indossato una tuta blu e senza che nessuno gli dicesse nulla, ha iniziato a lavorare prima...
Società

Dopo l’inchiesta di Fabrizio Gatti per l’Espresso esplode il caso malasanità negli ospedali italiani. Il giornalista per un mese ha indossato una tuta blu e senza che nessuno gli dicesse nulla, ha iniziato a lavorare prima come addetto alle manutenzioni poi come addetto alle pulizie. Nelle sue tasche un metro da falegname, una macchina digitale e una piccola telecamera nascosta per documentare l’inchiesta. E proprio da questa inchiesta, che ha portato alla luce una situazione non sconosciuta certo, ma taciuta, ne è emerso un quadro che ha fatto definire l’ospedale Umberto 1° di Roma, ?l’Ospedale degli orrori?: cartelle cliniche abbandonate, armadi incustoditi e aperti nonostante la presenza di sostanze radioattive, congelatore con provette a rischio contagio accessibile in quanto il Dipartimento di malattie infettive e tropicali non ha serratura. Scarsa pulizia, mozziconi di sigaretta accumulati in locali dove solo pensare al fumo dovrebbe essere un reato, immondizia e noncuranza. Tali denunce hanno mosso il Ministro alla Sanità Livia Turco che ha così deciso di avviare un’ indagine in tutti gli ospedali italiani per verificare il rispetto delle regole e i protocolli di sicurezza e igiene. Indagine che è partita proprio ieri coinvolgendo più di mille uomini del Nas e che ha toccato diverse località quali Torino, Milano, Campobasso e Aosta.

Gli uomini del Nucleo antisofisticazioni di Aosta e Milano si sono presentati ieri mattina alle 7 all’ospedale Beauregard di Saint Christophe e ci sono rimasti fino alle 10,30.
I carabinieri hanno ispezionato i locali e i reparti di ostetricia e ginecologia, pediatria e geriatria, gli ambulatori, senza trovare particolari anomalie, disfunzioni o situazioni igieniche precarie, nemmeno negli scantinati. Clemente Ponzetti, direttore sanitario dell’Usl della Valle d’Aosta, che ha accompagnato i Carabineri durante l’ispezione, ha precisato che tali visite sono abbastanza frequenti ?l’ultima è stata effettuata da un paio di mesi, anche se quella di ieri rientra nell’attività disposta dal Ministero”.
Il direttore sanitario ha poi precisato che l’ispezione ha riguardato anche i magazzini, le cucine e tutti i locali accessori. I militari non sono entrati nelle sale operatorie perché erano in attività. Tra le piccole anomalie alcune sono state rilevate in un locale di servizio della cucina che è gestita da un’azienda esterna, la ?Avenance Italia?. In particolare si tratta di un bancale di schede, utilizzate per la prenotazione dei pasti da parte dei pazienti, situato troppo vicino all’area delle cucine. Niente di così orripilante paragonabile a quanto rilevato a Roma, All’Umberto 1°. Insomma, il Beauregard ne esce a testa alta.

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