23 agosto 1944, Rollandin ricorda i tragici eventi di Pont-Saint-Martin e Trois-Villes

"Nell'estate 1944, quando molti valdostani speravano in una prossima fine della guerra e della Liberazione, il conflitto invece si inasprì, vanificando le speranze dei partigiani e della comunità e lasciando nella sofferenza e miseria intere famiglie".
Società

Il 23 agosto del 1944 due eventi tragici colpirono la Valle d’Aosta:  il bombardamento aereo alleato su Pont-Saint-Martin, che provocò 130 morti e oltre 300 feriti, e il rastrellamento dei nazi-fascisti a Trois-Villes di Quart, in cui furono uccisi quattro partigiani e un civile e in cui fu scatenata contro la popolazione una delle rappresaglie più violente mai avvenute nella regione durante il conflitto.

A ricordare 70 anni dopo quel giorno così doloroso è il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, anche a nome del Comitato per le celebrazioni del 70° anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia. "Nell’estate del 1944, quando molti valdostani speravano in una prossima fine della guerra e della Liberazione, il conflitto invece si inasprì, vanificando le speranze dei partigiani e della comunità e lasciando nella sofferenza e nella miseria intere famiglie."

Alle 17,30 del 23 agosto 1944, 18 cacciabombardieri americani, partiti dalla base di Alesani in Corsica, iniziarono a bombardare Pont-Saint-Martin. L’obiettivo degli Alleati era l’interruzione delle comunicazioni attraverso la distruzione dei ponti, che però non vennero centrati. Furono sganciate in totale 61 bombe, che causarono la morte di 130 persone, tra le quali 40 bambini, il ferimento di oltre 300 abitanti e la distruzione di buona parte del paese.
"La tragedia di Pont-Saint-Martin è un tassello del prezzo che la popolazione civile ha pagato in questa guerra totale e totalitaria – commenta il Presidente Rollandin. – Sono esiti delle guerre difficili da accettare, allora come oggi. Essi devono riportare la nostra attenzione sulle vittime e sulla loro storia, sulla capacità dei sopravvissuti di resistere alla più cupa disperazione, nel cercare ancora le risorse morali per continuare e credere nel progetto di liberazione e nella speranza della democrazia."

L’altro evento che lasciò attonita la Valle d’Aosta in quella stessa giornata del 23 agosto 1944 fu il massiccio rastrellamento condotto dai nazi-fascisti a Trois-Villes, sulla collina di Quart, contro la banda 13a “Émile Chanoux”. Il rastrellamento si accompagnò ad una rappresaglia distruttiva sui beni e sulla popolazione dei tre villaggi dove erano acquartierati allora almeno 300 partigiani. L’attacco fu condotto da 800 uomini tra tedeschi, militi fascisti del battaglione “Montebello” e “Moschettieri delle Alpi”. Nella rappresaglia morirono quattro partigiani: Roberto Martinet e Pietro Désandré, entrambi di 21 anni, Eusebio Barrel, di 22, e il sedicenne Tommaso Foréthier. Il giorno dopo venne anche assassinato un abitante del villaggio di Champlong, Desiderato Grenod, nato nel 1888, accusato di fiancheggiare la Resistenza.

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