Il ritorno ad Issogne dell’Alpino Giovanni Valente Borettaz, caduto in Albania

11 Novembre 2024

Dopo il ritorno a Valtournenche delle spoglie del fante Tamone, lo scorso fine settimana un’altra comunità, stavolta della bassa Valle, si è stretta attorno ad un figlio della sua terra che ha ritrovato il riposo nel paese da cui, con l’ingresso dell’Italia in guerra, era partito per un fronte del conflitto, quello greco-albanese, dove purtroppo ha perso la vita. Parliamo di Issogne dove, tra sabato 9 e domenica 10 ottobre, è stata inaugurata una tomba dedicata ai caduti di tutte le guerre e sono state accolte le spoglie dell’Alpino Giovanni Valente Borettaz.

Classe 1914, Borettaz era stato sepolto, all’indomani dei tragici fatti, nel sacrario dei Caduti d’Oltremare di Bari. L’iniziativa per riportarlo ad Issogne è partita dalla nipote Fiorella Pace, che ha ricevuto il supporto del Comune per realizzare il suo desiderio. Così, giovedì 8 novembre, il sindaco Patrick Thuegaz, la vicesindaca Cinzia Dublanc e l’assessora Tania Pinet si sono uniti spontaneamente alla famiglia a Bari, per rendere omaggio e partecipare al trasferimento delle spoglie, giunte in Valle nella serata di sabato.

La cerimonia per il ritorno dell’alpino Borettaz.

Ieri, domenica 10 novembre, le celebrazioni. In mattinata, la comunità ha potuto rendere omaggio al caduto, nella camera ardente aperta per l’occasione. Quindi, nel primo pomeriggio, l’inaugurazione della tomba dedicata ai Caduti di tutte le guerre. “Oggi più che mai – ha detto il sindaco Thuegaz – ricordiamo che la pace non può mai essere data per scontata, ma richiede un impegno continuo, uno sforzo comune che va oltre le differenze di nazionalità, cultura e credo, sia esso religioso o politico”.

“Siamo purtroppo abituati alle prese di posizione nette, – ha aggiunto il primo cittadino – o democratico o conservatore, o Palestina o Israele, o bianco o nero, quando forse dovremmo tutti convergere verso un grigio che ci possa accontentare, facendo uno sforzo enorme di accettazione, avanzando di un passo verso l’altro e retrocedendo dalle nostre convinzioni quando l’altro viene a noi. In medio stat virtus, una frase derivante dalla filosofia di Aristotele, che ha attraversato i secoli. La virtù̀ sta nel mezzo. La pace non è solo l’assenza di conflitto, ma è uno sforzo quotidiano a vivere con rispetto e gentilezza verso gli altri e verso noi stessi”.

La cerimonia per il ritorno dell’alpino Borettaz.

Quindi, la cerimonia di traslazione dei resti dell’Alpino Giovanni Valente Borettaz. Padre di tre figli, lasciò Issgogne come tanti giovani valdostani quando l’Italia venne coinvolta nella guerra, con destinazione l’Albania. Nel gennaio del 1941 si trovò coinvolto nella battaglia di Tepeleni, per il controllo di quella che veniva chiamata “Quota 731”. Combattimenti aspri e sanguinosi, con le colline devastate dalle trincee scavate dai militari. Nonostante gli sforzi, Giovanni Valente Borrettaz cadde il 30 marzo 1941.

“Valente è ora con noi. – ha commentato il Sindaco, nel corso della cerimonia – Quando lo abbiamo incontrato al Sacrario, ne abbiamo sentito la presenza. Mi rivolgo ora a te. Hai salutato il Sacrario d’Oltremare, la casa che fu tua negli ultimi decenni, il tuo nome rimarrà̀ per sempre su quelle lastre in freddo metallo, a ricordare che lì hai riposato per tantissimi anni. Il tricolore ti ha avvolto. Hai ascoltato per l’ultima volta assieme ai suoi compagni lo squillo della tromba di quel Silenzio straziante, sei salito con i tuoi famigliari per il tuo ultimo, definitivo viaggio. Hai chiesto di poter tornare a casa. Hai salutato il tuo luogo sacro e ieri sera sei stato accolto dalla tua famiglia e dai tuoi Alpini. Sei giunto finalmente a casa”.

La giornata ha visto anche la presentazione del libro “Il dovere e il ricordo. Testimonianze di ex combattenti valdostani e dei loro famigliari (1940-1945)”, con la presenza dell’autore Umberto Mattone.

Il sindaco Patrick Thuegaz.
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