Intercultura, l’emergenza non ferma gli scambi culturali

12 Ottobre 2020

A un mese dalla chiusura delle iscrizioni per il 2021-2022, sono due i valdostani di Intercultura attualmente all’estero. Nonostante le numerose difficoltà legate al Covid-19, pochi ragazzi hanno rinunciato all’esperienza offerta da Intercultura, che ogni anno prepara giovani desiderosi di scoprire nuove lingue, persone e culture. Uno tra questi è Andrea Alessandro, che, affascinato dal racconto di amici reduci dall’anno all’estero, ha sfidato il coronavirus partendo per la Lettonia il 21 agosto: “Avevo paura di non partire, ma ero rassicurato dal fatto di andare in Lettonia, dove ci sono pochi casi rispetto al resto dell’Europa”.

Mentre in Italia le classi in quarantena sono sempre più numerose, Andrea va tutti i giorni a scuola in presenza e, rispettando l’ultima misura adottata dal governo lettone, ha ripreso ad indossare la mascherina sui mezzi di trasporto. Anche se la formazione pre-partenza quest’anno si è svolta online e si è allontanata un po’ dagli incontri interattivi che contraddistinguevano il programma di Intercultura, Andrea spiega che i volontari del centro locale di Aosta hanno fatto di tutto per non lasciarlo solo e impreparato di fronte al suo viaggio.

Consiglio davvero a tutti di provarci e di non aver paura di partire, anche in un periodo difficile come questo. Sono lontano da casa da nemmeno due mesi e mi sto già rendendo conto di quanto quest’esperienza mi stia cambiando” rivela Andrea, che, insieme ad Elodie, partita qualche settimana fa per l’Ungheria, ha scelto come destinazione un paese europeo. I ragazzi che, invece, hanno optato per un altro continente, dovranno aspettare l’inizio del 2021 per poter partire.

Nel frattempo, procedono le iscrizioni per il 2021-2022, aperte dal 1° settembre al 10 novembre, e la formazione in modalità DAD, che i volontari di Intercultura stanno perfezionando sempre di più. Le difficoltà non sono indifferenti, come spiega Vittoria Charrère, responsabile della comunicazione per il centro locale di Aosta: “Normalmente la formazione pre-partenza prevede un campo di 2/3 giorni a Saint-Barthélemy, ma quest’anno abbiamo svolto gli incontri a distanza. Ciò di cui si è sentito mancanza è la nascita di un vero e proprio ‘gruppo’, ma in ogni caso i ragazzi hanno organizzato degli incontri non ufficiali per potersi conoscere e molti sono diventati amici: è stato un metodo per condividere dubbi ed insicurezze, con la convinzione che fare esperienze di questo tipo sia importante e sia qualcosa a cui non vale la pena rinunciare”.

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