Un progetto da 14 milioni di euro per costruire quella che sarà la ?Porta della Valle d’Aosta? un’infrastruttura strategica per l’accoglienza dei flussi turistici nella nostra regione.
Non una semplice area di servizio, ma un vero e proprio polo di accoglienza e informazione turistica per valorizzare le risorse della Bassa Valle e del Forte di Bard. Con la ?Porta della Valle d’Aosta? la nostra regione vuole presentarsi più dignitosamente a quanti transitano sul nostro territorio varcando il confine fra Carema e Pont-Saint-Martin. L’area offrirà gli spazi per iniziative di informazione e accoglienza turistica, ma soprattutto uno snodo per accedere al Forte di Bard e al sistema turistico della Bassa Valle con il treno e il pullman. ?Il progetto – ha spiegato il presidente della Regione Luciano Caveri – è già inserito nel programma delle grandi opere e prevede la costruzione di un ponte avveniristico che attraversi l’autostrada. Per questo stiamo pensando a un grande architetto di fama internazionale?.
La conferenza stampa della Giunta è stata anche il battesimo del neo assessore alle Attività produttive e Politiche del lavoro Leonardo La Torre, dopo l’ingresso nella maggioranza regionale di Fédération autonomiste e Stella Alpina. ?Il mio motto sarà meno Regione e più impresa?, ha sottolineato La Torre sottolineando come siano proprio le aziende il motore propulsivo dello sviluppo. ?Provengo dal mondo dell’industria – ha ribadito La Torre – e non dal mondo sindacale?, segnando la discontinuità con il suo predecessore Piero Ferraris.
Il presidente della Regione Caveri ha illustrato i contenuti della proposta di cui sarà relatore mercoledì prossimo a Bruxelles sulla mobilità dei lavoratori in Europa e sui temi della formazione continua nell’Ue. Un documento significativo, dal momento che proprio il 2006 è stato dichiarato dalla Commissione ?Anno europeo per la mobilità dei lavoratori?.
?Siamo in una fase di riprogrammazione dei Fondi strutturali fino al 2013 – ha dichiarato Caveri – ed è necessario passare ad una logica più politica rilanciando il concetto di ‘Euroregione’, altrimenti una piccola entità come la Valle d’Aosta rischia di restare emarginata?.