L’area riformista dei Ds vuole il Partito Democratico, Renouveau Valdotain attacca l’UV per difendere il proprio coordinatore

?La debolezza del sistema politico valdostano, la crisi che investe la capacità decisionale delle istituzioni, l'aggravarsi dei problemi economici e sociali che interessano in modo particolare le nuove generazioni? sono i...
Società

?La debolezza del sistema politico valdostano, la crisi che investe la capacità decisionale delle istituzioni, l’aggravarsi dei problemi economici e sociali che interessano in modo particolare le nuove generazioni? sono i motivi per cui l’assemblea dell’Area Autonomista e Riformista dei DS-Gauche Valdotaine, che si è riunita lo scorso 15 febbraio, ritiene sempre più necessario un soggetto politico nuovo, capace di aggregare in Valle le diverse esperienze riformiste: il nuovo percorso di aggregazione dovrebbe portare a dare vita al Partito Democratico della valle d’Aosta. In una nota dell’Area Autonomista e Riformista dei DS-Gauche Valdotaine, nella quale si lancia il progetto di un nuovo soggetto politico, si parla di ?costituire una tavola di valori che si riferisca alle grandi culture di governo progressista, ad una reale capacità di governare sotto il segno dell’equità, della solidarietà, delle pari opportunità e del merito e che ridefinisca contenuti e prospettive dell’autonomia valdostana nel quadro di una visione federalista dell’Italia?.
Per far questo scrivono i promotori , ?non è sufficiente l’intesa tra le forze politiche che si richiamano all’esperienza dell’Ulivo, serve un impegno vero per mobilitare nuove energie, per raccogliere la ricchezza che può venire da tante persone impegnate nel sociale, portatrici di un nuovo impegno civile e politico, energie da investire nel rinnovamento della politica e nello sforzo teso a risollevare i destini della Valle d’Aosta?.
L’Area Autonomista e Riformista dei DS-Gauche Valdôtaine si prepara così al prossimo congresso con l’impegno di sostenere la mozione Fassino, evidenziando che si impegnerà nelle prossime settimane nella duplice direzione di far prevalere nei DS una scelta chiara e netta verso la costituzione del Partito Democratico e, nella società, favorendo nuove forme di aggregazione e di partecipazione politica.

E mentre nei DS nuovi sviluppi interessano internamente il movimento, sul restante fronte politico Renouveau Valdôtain commenta in una nota la richiesta di dimissioni dall’incarico di assessore tecnico rivolta alla propria neo coordinatrice, Lorella Vezza.
Una lettera, infatti, inviata dalla maggioranza del consiglio comunale di Antey St. André, 10 consiglieri su 12, questo richiederebbe dopo che la Vezza, entrata in giunta con una lista civica ?Réunis pour Antey?, è passata ufficialmente al movimento costituito dal sentore Perrin e l’ex unionista Franco Vallet.
?L’Union Valdôtaine- si legge – è ormai diventata un rischio per la democrazia valdostana. Alla Sig.ra Vezza, non viene infatti constestata nessuna mancanza, se non quella di essere per l’appunto diventata coordinatrice di Renouveau?.
?E’ altresì chiaro che – si legge ancora nella nota – in questa furia accaparratrice, sanzionatoria e intimidatrice, l’UV non intende rispettare nessuna delle regole della vita democratica? e ricordano che il sindaco di Antey Brunod impedì, con un’ordinanza di dubbia legittimità, la raccolta delle firme per i referendum elettorali. ?Renouveau Valdôtain, nel manifestare piena solidarietà alla propria coordinatrice, vede in questo episodio la conferma della bontà della propria azione di opposizione intransigente al sistema unionista e l’urgenza di allontanare dal potere coloro che sanno solo abusarne?.

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