NOA in concerto a Sarre: “Con la lingua della musica posso rompere le barriere”

La splendida cornice del Parco del Castello reale di Sarre ospiterà questa sera alle 21,30, nel quadro del Festival Internazionale di Sarre, la cantante NOA insieme quartetto napoletano Solis String Quartet, che proporranno...
Società

La splendida cornice del Parco del Castello reale di Sarre ospiterà questa sera alle 21,30, nel quadro del Festival Internazionale di Sarre, la cantante NOA insieme quartetto napoletano Solis String Quartet, che proporranno i migliori brani della cantante israeliana attraverso una serie di nuovi e riadattati arrangiamenti musicali e con alcuni inediti che andranno a far parte del nuovo album.
Dopo l’incontro avvenuto nel 2003 tra il quartetto napoletano e Noa, in occasione di un concerto a Napoli, tra le due dimensioni musicali è nato subito un forte legame che li ha portati a tournée in giro per il mondo sia a collaborazioni discografiche.

A parlarne ieri in conferenza stampa a Sarre è stata la stessa Noa, che ha evidenziato la sua passione per l’Italia che frequenta spesso e volentieri. Non poteva non parlare poi del dolore nei confronti del suo paese contrastato da combattimenti: “Io vivo in Israele – ha detto ai giornalisti – è la mia casa. Ma vorrei che gli aerei che ci passano rombando sulla testa non gettassero bombe ma libri! Bisogna portare aiuti, non distruzione; bisogna pensare ai nostri bambini“.
Il tema relativo alle vicende di queste ultime settimane e alla crisi sempre più forte in Medio Oriente hanno catalizzato parte delle domande dei giornalisti.
Noa, insieme a Gil Dor, chitarrista del quartetto, ha sostenuto che “In Israele ci sono due popoli. Bisogna trovare il modo di farli convivere. Noi ci riusciamo con la musica. Siamo sul palcoscenico israeliani e napoletani, stili e lingue diverse: ma come si può trovare armonia sul palco credo si possa farlo anche nella vita“.

Per Noa infine la musica rappresenta uno dei possibili veicoli di pace, capace di oltrepassare barriere che in altro modo sarebbe difficile superare ?Con la lingua della musica posso rompere delle barriere, posso comunicare questa emozione che abbiamo in comune con tutte le persone. Io non ho canzoni specifiche di pace: ho “Shalom Shalom” e considero anche l’Ave Maria un canto di pace. La mia è una canzone basata sull’esperienza, su molte domande che non hanno risposta, sull’amore e su altre cose“.

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