Piano di ristrutturazione industriale per salvare la Tecnomec e il posto di 130 lavoratori
Definire entro metà aprile l’acquisto dei capannoni della Tecnomec di Arnad e favorire così il salvataggio dell’azienda e il lavoro dei 130 occupati. È quanto è emerso ieri in occasione dell’incontro tra i capigruppo del Consiglio regionale e le organizzazioni sindacali.
La Regione, attraverso Finaosta, sarebbe interessata all’acquisto degli immobili di Arnad il cui valore è stato stimato in 5 milioni e mezzo di euro. Di fronte a questo impegno finanziario di acquisto dell’area da parte della Regione, che poi verrà affittata alla Tecnomec ad un prezzo non definito, gli azionisti dell’azienda dovranno farsi carico del restante 1,5 mln di euro necessari per la realizzazione di nuovi impianti produttivi, indispensabili per rendere efficace il piano industriale. Il presidente della regione Luciano Caveri, ha precisato che il piano finanziario dovrà avere l’omologa dal Tribunale e solo allora la Regione potrà avviare le procedure di acquisizione degli immobili.
Il piano di ristrutturazione industriale presentato dall’amministratore delegato, Giorgio Vuillermoz, che dovrebbe mantenere operative le unità produttive di Arnad e di Val di Sangro (Chieti), ha ottenuto intanto la valutazione positiva da parte dei sindacati che evidenziano le buone possibilità di ripresa per garantire continuità occupazionale ai 130 lavoratori. In Consiglio regionale sulla questione è stata poi presentata una risoluzione della maggioranza passata con 22 voti favorevoli mentre è stato bocciato un documento della Casa delle libertà che invitava la Giunta a ritirare la delibera relativa alla Tecnomec. I consiglieri della Casa della Libertà, Dario Frassy e Massimo Lattanzi hanno parlato di ?gestione spregiudicata del denaro pubblico e di figli privilegiati di appartenenza politica? facendo riferimento all’assessore regionale alla Cultura Teresa Charles, che era assente, azionista della Tecnomec e per la quale avevano chiesto le dimissioni. Il presidente Caveri ha rispedito al mittente le accuse che ha definito ?demagogiche?.