Presentate stamattina in Consiglio cinque proposte di iniziativa popolare

07 Giugno 2006

Sono cominciati stamattina i lavori del Consiglio regionale, convocato per oggi e domani.
Il presidente del Consiglio, Ego Perron, in apertura, ha comunicato all’Assemblea che è in corso da parte degli uffici competenti la verifica delle firme di elettori con cui sono state sottoscritte.
Le cinque proposte riguardano: “Disposizioni per favorire l’equilibrio della rappresentanza tra i generi delle elezioni del Consiglio regionale della Valle d’Aosta”; “Disposizioni in materia di preferenza unica nelle elezioni del Consiglio regionale della Valle d’Aosta”; “Disposizioni per l’elezione diretta della Giunta regionale della Valle d’Aosta”; “Dichiarazione preventiva delle alleanze politiche”.
Un ulteriore proposta riguarda invece la realizzazione di un unico e nuovo presidio ospedaliero regionale.

Nel dibattito che si è sviluppato in aula la consigliera dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste,
Dina Squarzino, riferendosi ad una presa di posizione della Commissione Istituzioni e Autonomia, per la quale sarebbe stato meglio che le forze politiche avessero portato le problematiche al Consiglio Valle invece di promuovere il referendum, si è detta ?dispiaciuta e di aver preso atto con sorpresa del comunicato della I Commissione.
Ricordo che i cittadini hanno presentato queste proposte a seguito di decisioni prese dallo stesso Consiglio regionale che ha previsto questa forma di consultazione popolare attraverso una legge.”

A controbattere alle affermazioni della Squarzino, il Consigliere della Casa delle Libertà Massimo Lattanzi che ha voluto sottolineare come “Non si può fare demagogia in aula. Se c’è qualcuno che ha tradito l’istituto del referendum è il vostro partito.
Siete rappresentati in questo Consiglio e come tale dovevate coinvolgere gli organi di questa istituzione.
Purtroppo utilizzate il referendum per un vostro consenso popolare.”

A chiudere la discussione, il Presidente della Regione, Luciano Caveri, per il quale “sarà interessante valutare come il nuovo strumento del referendum impatterà sulla democrazia valdostana.
Non è un caso che nella Costituzione italiana ci sia il referendum abrogativo e non quello propositivo.
È importante capire quale sarà il ruolo del Consiglio regionale in relazione allo strumento della democrazia diretta.
Il vero rischio è che l’istituto della democrazia diretta, di per sé già delicato, possa diventare un dispositivo per delegittimare le Assemblee elettive.”

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