?La Regione vuole dare un ruolo pregnante alle figure professionali del turismo, per far questo è necessario ragionare insieme sugli standard e i profili professionali stessi?.
Questa la premessa di Vally Lettry responsabile della Direzione formazione, qualificazione e sviluppo delle professioni turistiche e del commercio, dell’assessorato regionale, in occasione dell’incontro che ha visto impegnate le associazioni di alcune professioni turistiche sul territorio regionale, cui l’Assessorato regionale al turismo, l’Agenzia del Lavoro, e l’ Irsea di Genova, hanno spiegato i nuovi scenari su cui si sta lavorando per la definizione della figure professionali turistiche in Valle ed in Italia.
Nel 2004 è stato avviato un lavoro di confronto sulle professioni turistiche, finalizzato ad immaginare un riconoscimento di crediti formativi nel campo dei percorsi formativi. Questo per agevolare chi avesse avuto intenzione di aver riconosciuti più profili turistici. Le Regioni, più in generale, hanno attivato un Tavolo nazionale che vuole individuare competenze e profili comuni per facilitare la mobilità oltre che per definire un quadro delle professionalità che sia riconosciuto su tutto il territorio nazionale.
Lo studio, in Valle d’Aosta, interessa per ora alcune figure legate al turismo (accompagnatori della natura, del turismo equestre, guide della natura, pisteurs securistes, maestri di Mountain bike?fino a toccare i maestri di sci e le guide alpine) ma nei prossimi mesi interesserà anche i settori sanitario, agricolo, industriale e commerciale.
?La novità di questo lavoro – ha spiegato Marco Ruffino dell’ Irsea – sta nel definire non come e quale percorso formativo bisogna seguire, ma quali competenze professionali ?oggettive?bisogna possedere. Si tratta di un passaggio epocale?
La Valle d’Aosta è l’unica Regione in Italia ad avere attivato un riconoscimento del crediti formativi nel campo delle professioni turistiche. Lo studio, di fatto, permetterà il riconoscimento di competenze comuni a più professioni oltre alla valorizzazione del bagaglio di competenze acquisite. Il repertorio regionale in ?costruzione?, che vede una fattiva concertazione tra Amministrazione regionale, agenzia del Lavoro, Ipsea e le associazioni stesse, definirà le competenze standard minime che ogni figura dovrà possedere.