Tra poche ore si conoscerà il nome della Donna dell’anno 2008

A contendersi il titolo assegnato dal Consiglio regionale Vda in collaborazione con la Regione Valle d'Aosta, la Fondazione CRT, il Soroptimist e il Casino de la Vallée, saranno la somala Aisha Omar, l'iraniana Esha Momeni e l'italiana Natalina Isella.
La somala Aisha Omar
Società

Saint-Vincent questa sera, venerdì 28 novembre, incoronerà la Donna dell’Anno 2008. A contendersi il titolo assegnato dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta, in collaborazione con la Regione autonoma Valle d’Aosta, la Fondazione CRT, il Soroptimist International Club Valle d’Aosta e il Casino de la Vallée, saranno la somala Aisha Omar, l'iraniana Esha Momeni e l'italiana Natalina Isella.
Tre donne che hanno saputo secondo la Giuria del premio, della quale fanno parte il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise e Maria Gabriella di Savoia, valorizzare il ruolo della donna nella società, nella cultura, nella politica; mantenere vivo il dibattito sui grandi temi, considerati valori fondanti della democrazia; diffondere una cultura di pace e di solidarietà, fondata sulla salvaguardia dei diritti umani, con particolare attenzione ai paesi meno privilegiati.

Alla vincitrice del premio sarà assegnato un premio in denaro di 20.000 euro mentre le altre due finaliste riceveranno 5.000 euro ciascuna.
Accanto al premio internazionale Donna dell’Anno, la Giuria consegnerà questa sera anche il Premio Soroptimist International Club Valle d’Aosta a Rosaura Cruz de Gante, prima donna a dirigere il Club Primiera Plana, associazione messicana per la stampa libera. Altre tre menzioni andranno a tre donne impegnate nel sociale.

A condurre la serata di questa sera sarà la giornalista Rai, Donatella Bianchi. Ospite d’onore la cantante Antonella Ruggiero. La premiazione potrà essere vista sugli spazi di Raitre regionale domenica 30 novembre alle ore 9.45.

I profili delle tre finaliste:
Esha Momeni, 28 anni, ha la cittadinanza Usa e iraniana. Arrestata a Teheran perché difendeva le donne, è stata rinchiusa nel terribile carcere di Evin.
La sua unica battaglia è stata in difesa dei diritti alle donne. Una rivoluzione rosa che spaventa gli uomini in nero, gli ayatollah. Che per questo l'hanno fatta arrestare oltre due settimane fa, alla vigilia della sua partenza per gli Stati Uniti. Un arresto arbitrario che ha suscitato sdegno e spinto Amnesty International a lanciare un appello rivolto alla comunità internazionale. Si è unita alla campagna "Cambio per l' uguaglianza" insieme a poche coraggiose, decise a sovvertire tabù e tradizioni. Il loro obiettivo è quello di raccogliere un milione di firme per sostenere la svolta. Una lotta, condotta con l'appoggio di organizzazioni occidentali, che le autorità iraniane considerano alla stregua della sovversione.



Aisha Omar, nata il 7 luglio 1968 a Mogadiscio (Somalia), si è laureata in Medicina. Ginecologa nel Corno d'Africa (Somalia e Gibuti), fa formazione, lotta contro le mutilazioni genitali femminili, ha un centro di prevenzione per gravidanze a rischio a Gibuti e aiuta i bambini con malformazioni congenite organizzando le operazioni chirurgiche in Italia, dove esistono le strutture necessarie. Aisha ha vissuto sotto scorta e, in pratica, agli arresti domiciliari. Con l'arrivo dei profughi dall'Etiopia il suo ambulatorio è diventato una sorta di campo profughi. Quando la situazione si è deteriorata ulteriormente si è spostata nella Somalia settentrionale.



Natalina Isella, nata a Barzago (Lecco) nel 1946, risiede attualmente a Bukavu, in Rhwanda, presso il Centre Olame. Dopo un diploma di Assistente Sociale ENSISS a Milano, lavora per due anni al Centro Polivalente di Usmate. Nel 1976 inizia la sua esperienza missionaria. Laica consacrata, dal 1976 collabora con l'ONG in Africa e, nello specifico, nella Repubblica Democratica del Congo, con progetti di tipo sociale. In particolare, l'impegno di Natalina si è tradotto negli ultimi sei anni in un'azione a tutela di centinaia di bambine che, accusate di stregoneria, sono cacciate da casa e abbandonate e sottoposte agli abusi e torture.

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