Tragedia familiare a Rhemes Saint-Georges: una forte depressione e un investimento mancato le cause del tragico gesto

27 Febbraio 2006

Una forte depressione in seguito alla separazione della moglie ma anche l’ossessione per un investimento mancato o forse negato.

Sembrano essere queste per gli inquirenti le cause all’origine della tragedia familiare che ha portato venerdì pomeriggio intorno alle 14, nella piccola frazione di Melignon a Rhemes Saint-Georges, Severino Pont, 60 anni, residente a Nus, ad uccidere il nipote, Felice Cachoz, agricoltore 31enne di Saint-Pierre e a ferire l’ex cognata, Anita Cachoz, 55 anni. Pont dopo l’insano gesto si è infine tolto la vita nel vicino agriturismo Edelweiss, di cui era titolare.

Proprio la possibilità di ampliare l’agriturismo, sfumata in seguito alla separazione dalla moglie, avrebbe portato l’uomo venerdì pomeriggio, a compiere l’estremo gesto. Raggiunta da tre proiettili, Anita Cachoz è stata operata venerdì pomeriggio e non sarebbe in pericolo di vita.
Sarà eseguita invece nei prossimi giorni, su ordine del pm Luca Ceccanti, l’autopsia sui cadaveri del giovane Felice Cachoz e dello zio Severino Pont.

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