Inizia oggi ufficialmente l’estate e si rincorrono i consigli dei media su come e quando esporsi al sole.
Consigli che, a leggere gli ultimi dati sull’incidenza dei tumori della pelle in Valle d’Aosta, in pochi sembrano seguire.
Nel giro di 10 anni infatti, il fenomeno si è quasi triplicato secondo uno studio presentato ieri agli organi di stampa dal primario del reparto di Dermatologia, Maurizio Norat.
Se nel 1995, 58 furono i casi rilevati di tumore basocellulare, il più innocuo dei tre tipi esistenti, nel 2004 i casi sono arrivati a 127, contro una media nazionale che si attesta sugli 60/80 casi ogni 100 mila abitanti.
Numeri in crescita anche per il tumore spinocellulare, il più raro, che è passato dai 18 casi del 95 ai 24 del 2004 e stessa sorte per il melanoma, il più pericoloso dei tre, con 20 casi nel 2004 rispetto ai 14 del 95.
Tra le cause, la principale è ovviamente il sole accanto alla naturale protezione che ciascuna pelle presenta.
?Vi sono poi – sottolinea il dott. Norat – altre cause anche se per ora, solo supposte, come i cambiamenti ambientali legati all’inquinamento o al buco dell’ozono?.
Per capire meglio il fenomeno partirà a breve una ricerca condotta in collaborazione con l’Arpa che coinvolgerà dapprima la categoria delle guardie forestali e successivamente quella dei maestri di sci.
Speciali strumenti di rilevazione dei raggi ultravioletti, fatti arrivare direttamente dall’Australia, verranno apposti sulle divise di questi due gruppi di persone per capire la quantità di raggi che assorbono.
Il prossimo anno poi dovrebbe partire uno screening sulla popolazione per i tumori della pelle che secondo ?l’Organizzazione mondiale della Sanità – evidenzia Norat – sono destinati a diventare quelli che aumenteranno in assoluto?.
Si colloca infine sempre nel solco della prevenzione, l’incontro di mercoledì 28 giugno alle ore 21 in Biblioteca regionale del dottor Maurizio Norat con la popolazione valdostana per spiegare “Come sono, come si prevengono e come si curano i tumori della pelle”.