Una De.Co per la mela “Raëntze” o “Ravèntse”
A lanciare la sfida della biodiversità del cibo e della tutela dei prodotti e dei produttori agroalimentari locali, fu negli anni Novanta l’Associazione Slow Food. I suoi oltre 200 presidi in Italia hanno salvato dall’estinzione e valorizzato alcune delle specialità enogastronomiche italiane. Sulla scorta di quell’esperienza sono nati i De.Co ovvero le Denominazioni comunali che vedono questa volta in prima linea i Comuni nell’intento di valorizzare il proprio territorio attraverso le produzioni artigianali ed agricole.
A rilasciare per la prima volta l’attestazione di De.Co in Valle d’Aosta fu nel 2007 il Comune di Valpelline che decise di salvaguardare cosi la ricetta della sua famosa Seupa.
Al comune del Grand Combin si potrebbero aggiungere nei prossimi mesi anche i paesi di La Salle e Saint-Marcel che hanno individuato nella mela “Raëntze” o “Ravèntse” (a seconda del patois), una mela asprigna da cui si ricava il sidro, il loro prodotto da tutelare. “Ci siamo ritrovati – racconta il Sindaco di La Salle, Cassiano Pascal – a Courmayeur per presentare questo sidro e in futuro potrebbe nascere con i francesi un progetto europeo dedicato a questa bevanda”.
Il Comune di Saint-Marcel è più avanti nell’iter di approvazione della De.Co. Oltre al regolamento infatti è stata nominata un’apposita commissione. “Ora manca – spiega il Sindaco Roberto Cretier – un disciplinare tecnico”. Assieme alla mela “Ravèntse” il Comune sta lavorando per concedere il marchio di De.Co anche al prosciutto. “Sono ormai trent’anni che si fa – spiega ancora il Sindaco – ed è quindi giunta l’ora che venga riconosciuto ufficialmente”.
Altri prodotti del territorio da valorizzare, individuati dal Comune di Saint-Marcel, sono il fagiolo“nóou fèirouc” e lo slittino tradizionale “coulatcheui” mentre per il Comune di La Salle si parla di formaggi di capra, delle patate, dell’Uva bianca a piede franco, dei bodeun di La Salle e del creiscen. A questi potrebbero aggiungersi in futuro altri prodotti o manifestazioni, dietro segnalazione di privati. Un universo di De.Co che con la giusta promozione potrebbe in futuro, fare sbarcare in questi paesi, l’ormai affermato settore del turismo enogastronomico.