5.903 bambini nati tra il 2009 ed il 2013, 202 dissensi ai vaccini firmati dalle famiglie, pari ad un tasso del 3,4%. Questi i numeri presentati questa mattina durante il convegno ‘Il dissenso informato alle vaccinazioni dell’infanzia’, organizzato dall’USL Valle d’Aosta all’Hostellerie du Cheval Blanc.
Numeri non certo confortanti, anzi: “Dal 2009 al 2013 – ha spiegato nel suo intervento la dottoressa Marina Verardo, direttrice della S.C. Igiene Pubblica dell’USL – i vaccini anti polio sono calati dal 95,5% al 90,6%, e gli esavalenti vanno nella stessa direzione, con un trend in netto peggioramento. Il vaccino anti morbillo/parotite/rosolia è calato complessivamente dall’87,8% al 77,6%. A livello di coperture vaccinali siamo al penultimo posto in Italia, prima della provincia di Bolzano”. Il riferimento al dato nazionale è in lieve ribasso, dal momento che in Italia la media si assesta circa sul 93%.
Preoccupanti anche le cifre di Aosta città e comuni limitrofi, con pericoli crescenti: “La situazione – ha proseguito Verardo – fa temere dei focolai epidemici di morbillo per il futuro prossimo. Aosta si attesta sul 2,5% dei dissensi, mentre la cintura cittadina raddoppia la cifra, assestandosi al 5%, con un trend in aumento nella coorte degli ultimi nati”.
Importante, quindi, per i medici, imparare a comunicare correttamente l’importanza del vaccino: “È indubbio che molte malattie siano state debellate grazie ai vaccini – ha spiegato in apertura di convegno l’assessore regionale alla Sanità Antonio Fosson – e non è una cosa banale. Non solo una volta si moriva, in assenza di vaccini, ma il discorso è anche sociale. Il mondo scientifico deve però confrontarsi con questo dissenso ai vaccini, e bisogna spiegare chiaramente che i governi non hanno alcuna complicità con nessuna casa farmaceutica. Una presa di posizione forte per far capire a tutti che vaccinarsi è importantissmo”.
A Fosson fa eco il dottor Massimo Pesenti Campagnoni, Direttore d’Area Territoriale USL: “Il dissenso alle vaccinazioni nasce con le vaccinazioni stesse, nel 1808, e nasce da ipotesi vere e da altre molto fantasiose. C’è un nucleo di gente forte, convinto, che non vuole vaccinarsi e che non è da convincere. Il lavoro, dati alla mano, e su chi nutre dei dubbi”.