A Châtillon una pista da motocross sotto il Castello di Ussel
1.560 metri di tracciato intermezzato da salti e saliscendi, in gergo “panettoni” e “ferri di cavallo”. In Valle d’Aosta, il primo circuito di motocross omologato, destinato ad accogliere competizioni nazionali e internazionali, sorgerà a Châtillon.
Per assistere alle prime corse bisognerà attendere la primavera 2022. Nei prossimi mesi potranno cominciare i lavori, in seguito alla variante al piano regolatore comunale, approvata dal consiglio lo scorso 28 gennaio.
Posizionata tra la Dora e l’Autostrada, l’area, pari a 5,3 ettari, ospiterà, oltre alla pista, una sala cronometristi, un deposito per le attrezzature, un’infermeria, due locali per il ristoro, un autolavaggio e un piazzale di partenza con un cancelletto comprensivo di quaranta postazioni.
Ancora incerti i costi che verranno sostenuti dal Moto Club e dai privati. In linea di massima, la cifra sembra aggirarsi intorno ai 700mila euro. A impattare maggiormente le spese per le strutture, l’impianto di irrigazione della pista e l’eventuale installazione di barriere fonometriche. In gara il suono delle marmitte delle motociclette può raggiungere fino a un massimo di 115 decibel.
“Il motocross non è polvere e rumore”, assicura Ugo Cosentino, Presidente dello “Strarcross MX Verrès ASD”, nato come Associazione Sportiva Dilettantistica e riconosciuto con il titolo di Moto Club con l’affiliazione alla Federazione Motociclistica Italiana – FMI. Oggi il Moto Club conta un centinaio di iscritti dai 5 anni in su, il più anziano sfiora i 70 anni. Ne fanno parte Nicolas Seris e Vincenzo Bove, giovani piloti che gareggiano a livello nazionale.
“Vogliamo la nostra pista per crearci un’identità. Vorremmo tornare ai fasti di un tempo”, spiega Cosentino, istruttore a Verrès dove si svolgono corsi di motocross su una pista campo scuola di 800 metri lineari.
Non solo professionisti, ma anche amatori e principianti potranno avvicinarsi alla pratica sportiva del motocross. Secondo l’amministrazione comunale l’interesse del progetto risiede nelle potenzialità di creare indotto turistico.
Al circuito sarà consentito l’accesso anche a moto enduro, quad e mezzi 4×4 utilizzati da vigili del fuoco e protezione civile durante le esercitazioni.