Tor des Géants, la prima notte costa la gara a Galeati, ora in testa c’è Bosatelli
Prima notte di gara relativamente tranquilla, alla settima edizione del Tor des Géants, con una leggera pioggia in serata, nella zona tra Valgrisenche e Rhêmes, che non ha causato particolari problemi agli atleti. I trailers ancora in corsa sono 692, con 72 ritiri nelle prime 24 ore. Tra questi ci sono alcuni nomi illustri: al maschile, uno su tutti quello di Gianluca Galeati, fermato a Donnas da un fastidioso virus intestinale. E poi Dan Doherty, irlandese che puntava alla vittoria, dopo il 6° posto di due anni fa e il ritiro dello scorso anno mentre era in lotta per una piazza sul podio. Il suo sogno si è infranto a Valgrisenche per un problema alle gambe e a causa del gran caldo patito nella prima parte del percorso. Stessa sorte è toccata a Michele Graglia, ex modello italoamericano segnalato come outsider dagli addetti ai lavori: scivolato al Col Fenêtre, dove c'era parecchia nebbia, nella caduta ha battuto la testa e i bastoncini gli hanno provocato una ferita al costato. Si è fermato quindi a Rhêmes, dopo aver cercato di stringere i denti. "Peccato – ha spiegato sconsolato – in questi 50 e rotti chilometri ho capito quanto sia duro e meraviglioso il Tor, cercherò di ritornarci". Anche le donne ha perso un punto di riferimento importante, la vincitrice della scorsa edizione, la svizzera Denise Zimmermann, anche lei fermatasi nello stesso punto. Prima squalifica, nel frattempo, ai danni del greco Dimitrios Ziamparas, sorpreso senza il materiale obbligatorio nello zainetto.
La classifica rovesciata
Cambio della guardia, quindi, in classifica generale. Il grande favorito della vigilia, Gianluca Galeati, dopo essere passato per primo a Rhêmes, ha perso terreno nel tratto che portava a Cogne, uno dei più duri con il tris di colli infernali (Fenêtre, Entrelor e Lauson) da affrontare senza la luce del giorno. I crampi, in particolare, lo hanno limitato nella discesa verso la seconda base vita. A Donnas, quindi, è stato costretto al ritiro per il riacutizzarsi di un virus intestinale che aveva già prima della gara. Ne ha approfittato Oliviero Bosatelli, 47 anni vigile del fuoco di Gandino, provincia di Bergamo, che a fine luglio ha trionfato all’Orobie Ultra Trail, transitato dalla base vita di Cogne (non si è fermato neanche un minuto, ndr) poco dopo le 5 di mattina con un’ora e venti minuti di vantaggio sull’altoatesino Alexander Rabensteiner e lo svizzero Julien Voffray. Dietro di loro il tandem spagnolo composto da Julio Cernuda Aldecoa e da Oscar Perez.
Il leader a Donnas è Bosatelli
Bosatelli ha fatto il suo ingresso a Donnas, giro di boa del Tor al 151km, poco dopo le 12.11, in ottima forma. “Sto bene – ha spiegato – la notte mi piace, quindi non ho avuto problemi, ho trovato solo un po’ di pioggia sul Col Lauson”. Ha ordinato un piatto di pasta e una birra, nel frattempo la moglie lo ha aiutato a spalmarsi un po’ di crema sui piedi. “Non ho intenzione di dormire qui, adesso mi attende un tratto molto duro”. La lunga salita verso Gressoney, vero spauracchio di tutti gli atleti del Tor. “Mi spaventa farlo con il caldo, più che altro”, spiega Bosatelli, che prima della partenza aveva ammesso di avere un’autonomia ‘dichiarata’ di 180km. “Non ho mai corso per più quella distanza (all’Adamello Ultratrail), da qui in avanti vedremo come andrà”. Di sicuro non gli manca l’entusiasmo, tanto che ripartendo, alle 12.35, si confonde e sbaglia l’uscita della base. “Ops”, sorride prima di ripartire di corsa.
Seguono Cernuda e Perez che nella lunga discesa lungo la Valle di Champorcher hanno scavalcato Rabensteiner e Voffray. Il loro distacco è di un’ora e trenta circa.