Sci, gli investimenti nei comprensori di Champorcher e Courmayeur
Con l’inesorabile avanzamento del cambiamento climatico la priorità della Regione è dar gambe “agli investimenti che alzano la quota di sci”. A dirlo ieri l’Assessore regionale agli impianti a fune Luigi Bertschy parlando dei progetti sui comprensori di Champorcher e di Courmayeur.
Nella stazione della Bassa Valle sono in programma investimenti per 7,2 milioni di euro di cui 5,4 milioni di euro per l’impianto di innevamento e 1,8 per lo spostamento dell’impianto di arroccamento della telecabina Chardonney-Laris.
“Champorcher, come noto, è stata la stazione che ha avuto maggiori difficoltà di innevamento che si è tradotto in una forte riduzione di presenze e di fatturato: l’obiettivo è quindi di gestire al più presto la parte alta in modo da poter fruire del comprensorio già da inizio stagione, in particolare durante le vacanze di Natale” ha spiegato in aula l’Assessore.
Il progetto portato avanti dalla società ha l’obiettivo, prosegue l’Assessore “di migliorare la qualità dei servizi e delle infrastrutture del comprensorio per renderlo più appetibile per le famiglie e sostenibile nel tempo. Il bar di proprietà della Monterosa non sarà delocalizzato, anzi ci auguriamo che lo spostamento dell’impianto di arroccamento, il secondo dopo quello del 1987, crei nuove possibilità per futuri investimenti in ambito privato”.
“Altre importanti risorse sono già state messe a disposizione e impegnate per dare corso alla revisione generale della telecabina e dello ski-lift della Magdeleine. – ha proseguito l’Assessore. – L’auspicio è che questi progetti possano, dopo un giusto confronto, unire la comunità, rilanciare il comprensorio e rivitalizzare l’economia di Champorcher e di tutta la vallata.”
Perplessità sulle scelte operate dalla società sono state sollevate dal consigliere del gruppo misto Claudio Restano, nella replica: “Il piano della Monterosa, realizzato prima della legge 15, tiene conto di questi indirizzi? Oppure persegue unicamente gli interessi della Monterosa? E ancora: per definire gli obiettivi, sono stati interpellati i commercianti, i ristoratori, gli albergatori e gli altri portatori di interesse?”.
A Courmayeur per i due impianti Youla e Arp si va verso la proroga tecnica – già ottenuta per il primo impianto – in attesa di individuare le risorse per nuovi impianti. Nell’ultimo bilancio la società ha individuato come priorità “per alimentare” il comprensorio alto, “costituito da Tzaly, Aretu, Bertolini, Gabba, Greyes, Youla e Arp” la sostituzione urgente della seggiovia Maison Vieille con un impianto a portata elevata. “Questo dovrebbe essere una telecabina e avrebbe anche un’importante funzione per l’accesso dei principianti al campetto Tzaly e per alleggerire la seggiovia Pra Neyron nelle ore di punta. – si legge – Ha quindi deliberato di mantenere temporaneamente in esercizio gli impianti Youla e Arp esistenti, differendone la sostituzione all’occorrere delle necessarie condizioni di compatibilità con le finanze della società, e di avviare le attività di studio per la sostituzione della seggiovia Maison Vieille e della telecabina Checrouit. Per il prossimo esercizio si è inoltre programmata l’ultimazione degli importanti lavori di revamping della funivia Courmayeur, oltre che le revisioni generali della seggiovia Zerotta e della seggiovia Gabba”.
I progetti per il prossimo quinquennio della società saranno oggetto di confronto con Finaosta, come spiegato ieri dall’Assessore Bertschy. “La validazione del piano di sviluppo è importante per dare successivamente seguito alle attività di progettazione, alle fasi autorizzative, alle richieste di finanziamento e alla programmazione finanziaria. L’Amministrazione regionale deve infatti impegnarsi per mettere a disposizione le risorse, allo stesso modo lo devono fare le società che devono potersi impegnare per la quota parte di propria competenza.”
Nelle replica il Vicecapogruppo Aggravi ha ricordato come “gli impianti Youla e Arp hanno la loro età e necessitano di un prolungamento della vita utile. Il focus dev’essere legato ai tre obiettivi: razionalizzazione, tenere alta la quota e la qualità della struttura declinati nell’ottica dello sviluppo sostenibile nel breve, medio e lungo periodo. Per quanto riguarda i contributi, il fatto che siano erogati in percentuale è positivo, in quanto stimolano le società a valutare il ritorno dell’investimento che dovranno fare. Un indicatore che deve essere utilizzato per tutti i comprensori è la sostenibilità che esprimono le società non solo in termini di risultati ma anche in termini di reperimento delle risorse con la propria forza”.