Facebook e Instagram a pagamento e gratis: le differenze!
Con l’emergere di modelli di business basati su abbonamenti nelle piattaforme di social (vedi X/Twitter, Telegram) anche Meta, dal 1° di novembre 2023, ha attivato piani a pagamento di Facebook e Instagram, come già da noi preannunciato ad ottobre (vedi link).
È corretto spiegare che ufficialmente la scelta dell’azienda di Menlo Park è dovuta ad un adeguamento alle normative europee sulla privacy, offrendo agli utenti una maggiore flessibilità nella gestione delle loro esperienze online, ma altresì sollevando un interrogativo: è meglio abbonarsi, per una versione priva di pubblicità, oppure continuare a usufruire della versione gratuita, a patto di condividere i propri dati personali?
Per toglierti dal dilemma abbiamo deciso di testarli per te lettore di “BreackFast Tech”, valutandone così i pro e i contro.
Versione a Pagamento: Perché si!
Ok, incominciamo con il dirti che non vi è proprio nessuna traccia di pubblicità nella versione a 9,99 € al mese! Guardando lo schermo del telefono sembra di essere ritornati indietro di 15 anni, quando i social erano veramente un modo per rimanere collegati con gli amici lontani e non come adesso… ma questa è un’altra storia.
È piacevole scorrere un feed fluido e senza interruzioni, troppo spesso completamente fuori contesto, e se a scriverlo è uno che ci lavora dal lontano 2007, forse è il caso che metti da parte i tuoi preconcetti tipo: “Pagare per le c@#🤬@e di Facebook/Instagram, nemmeno morto!” però poi passare 10 ore della tua giornata fisso a guardare uno schermo pieno di contenuti pubblicitari che, ci credi o no statistiche alla mano, condizionano le tue scelte ogni santo giorno.
Altro effetto positivo, come già accennato, è collegato nell’impalpabile mondo della privacy, infatti, solo la funzione a pagamento ti permette di attivare una versione ghost della tua navigazione, dove nessun tuo dato o attività (pare) poter essere intercettata.
Versione a Pagamento: Perché no!
Quelle sopra elencate sono le uniche vere differenze, nessuna spunta Blu sul tuo simpatico profilo, ne tanto meno scorciatoie per poter entrare in contatto con il famigerato Customer Care di Meta, strumento, giusto per dirla tutta, accessibile solo ad agenzie.
Proprio per i professionisti del digitale passare alla versione su abbonamento è una scelta scellerata, perché Meta informa che, se così fosse, ogni tipo di inserzione pubblicitaria sarebbe bloccata o peggio eliminata, il motivo non si ha modo di saperlo.
Ora ci tocca parlare dell’algoritmo di Meta, si proprio di lui? Perché? Perché il pagamento dell’abbonamento, non preclude all’azienda che segui o al tuo amico influencer di proporre contenuti organici (non a pagamento) ritenuti, dall’algoritmo, interessanti e degni della tua preziosa attenzione! No, il privilegio di toglierteli dalle scatole, non ce l’hai nemmeno se ti abboni. Come fare per queste categorie? Dipende da te, scegli accuratamente a quali account mettere il tuo “Mi Piace” e quanto a lungo guardare il video trend del momento perché se lo fai, algoritmo continuerà imperterrito, a mostrartene almeno altri 100 identici!
Ecco siamo arrivati all’immagine di questo articolo e visto che come te molti non l’avranno nemmeno letto o, al massimo, si saranno soffermati sulle parole in grassetto. Boom!!! 💣Qui ti mostriamo, con le dovute tutele alla privacy, le differenze tra un feed a pagamento e uno gratuito!
Conclusioni
Sei riuscito ad arrivare fino in fondo al pippone o hai letto solo la parola “Conclusione”, pensando fosse la scorciatoia migliore per scoprire la verità?
Va beh… vuoi proprio sapere cosa abbiamo scoperto? Che devi metterci il cervello e devi capirlo tu se 9,90 euro è la giusta cifra per evitare di essere in balia delle pubblicità, oppure tanto vale non pagare accettando così la sfida e discernere da solo cosa sia buono per te e non per l’accoppiata algoritmo + pubblicità.