Si è spento Camillo Brunet, scultore e allevatore fuori dagli schemi
Un uomo di montagna, fuori dagli schemi, che lascerà innumerevoli ricordi. Si è spento questa mattina, Camillo Brunet, classe 1956, di Introd. “Camillo è stato un artista in tutti i campi, dall’allevamento alla scultura” racconta il sindaco di Introd Vittorio Stefano Anglesio “e ha interpretato tutta la vita a modo suo”.
Una vita piena, fatta di lavoro e di tante passioni coltivate. Dalla rebatta, al teatro dove nella “Nuit des temps” ha ricoperto il ruolo del “prieur de la confrérie”. E poi in particolare la scultura su legno e l’allevamento ovicaprino.
Operatore tecnico presso le scuole di Villeneuve, raggiunta la pensione Camillo si è dedicato anima e corpo all’allevamento. Amava le capre e pecore di cui cusotdiva un piccolo gregge. Di lui in molti ricordano la partecipazione alle manifestazioni in Piazza Deffeyes, sotto il palazzo regionale, a difesa degli allevatori alle prese con gli attacchi continui dei lupi ai loro animali.
Non passava inosservato Camillo, neanche ai tanti visitatori della Fiera di Sant’Orso. Espositore dagli anni ’90 tra gli artigiani hobbisti, era stato allievo scultore da Franco Pellissier e di Massimo Clos. Negli ultimi anni si era specializzato nella realizzazione di giocattoli in legno: famosi i suoi tatà originali e rielaborati secondo la sua visione.
Camillo Brunet si era iscritto anche all’edizione 2025 della Foire. E in tanti, passando in Via Aubert, non potranno non gettare un’occhiata maliconica verso il suo banco, alla ricerca di uno dei tanti cappelli eccentrici che indossava ad ogni millenaria.
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