Un cacciatore: “Le divisioni non portano nulla di buono”

08 Settembre 2017

Sono passate tante primavere dalle mie prime stagioni di caccia, e penso con una forte nostalgia a tante  bellissime giornate passate a coltivare questa passione unica che ci accomuna… Erano tempi, oserei dire, quasi "cavallereschi", in confronto a questi che stiamo vivendo, dove tantissimi casi di amicizia e fraternità condivano i momenti di caccia valorizzandoli, e dando spazio e vita a  sentimenti di rispetto profondo… Ho innumerevoli ricordi di questi vissuti, e in particolare di te Bruno, che ormai non ci sei più da parecchi anni, cacciatore di Pont d'Ael  tu che  davi valore ai nostri incontri, accogliendo me, che  allora ero un  cacciatore di Aosta, e scaldando  quelle gelide albe, con un bicchiere di brodo bollente, e di  te  Ermanno, anche tu scomparso, cacciatore della Valpelline che quando ci incontravamo mi accettavi nei "tuoi" posti con quella simpatia che ti caratterizzava, con il tuo sarcasmo e buonumore.

Valori sacrosanti che si  manifestavano anche a tutti i cacciatori della bassa valle che, in un passato recente venivano a cacciare camosci e cervi in media ed alta valle! Eh si allora eravamo cacciatori, cacciatori dell'intera Valle d'Aosta. Avrei altri innumerevoli casi da raccontare e sicuramente non penso di averli vissuti solo io questi momenti, una volta era così! Non voglio dire che adesso sia tutto cambiato, ma la caccia di oggi, vuoi anche per esigenze gestionali e non, ha alterato  il suo volto, e ormai l'individualismo e l'egoismo, uniti a tutte le chiusure territoriali hanno fatto sì che i sentimenti di amicizia e rispetto abbiano lasciato campo libero a ostilità, invidia e inimicizie diffuse tra persone di sezioni limitrofe o addirittura della stessa sezione di appartenenza.

Abbiamo dato troppo spazio ad alcuni individui che nel tempo hanno effettuato cambiamenti sostanziali, alcuni sicuramente giusti, ma altri senza senso e immotivati! L'entusiasmo come penso a tanti, si è affievolito e le regole adottate, a parer mio sconsiderate, non tengono conto che non tutte le sezioni e le circoscrizioni non hanno tutte le stesse prerogative, la stessa densità, sia di animali che di cacciatori per territorio e che lo stesso non è conformato allo stesso modo ovunque, e in ultimo come ciliegina su tutto questo sfascio, l'assurdità della compensazione economica, e le differenze sulle percentuali di abbattimento!

So solo che le spaccature e le divisioni non hanno mai prodotto nulla di buono, e che le risposte della politica  dovrebbero basarsi su quello che esprime in modo basilare un regime democratico, nel senso che tutti i cittadini dovrebbero avere gli stessi diritti, una volta che adempiono ai propri doveri (e tutto ciò era stato capito e messo in pratica tramite un’azione di un giusto bilanciamento tra le varie circoscrizioni dalla precedente amministrazione regionale) e non cavalcare l'onda di una certa maggioranza per scopi elettorali, col miraggio di ottenere più suffragi alle imminenti elezioni, almeno, questo mi viene da pensare…

 Forse tanti di noi si dimenticano del fatto che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello stato e non dei vari comuni, sezioni o vallate: le bitche son pas de nos..!!!

Ma siamo  diventati insensibili, egoisti, affiancandoci a tutto ciò che l'intero universo delle discriminazioni manifesta ogni giorno, e anche noi, residenti di questa bellissima valle, al nostro interno ci siamo spaccati, divisi, discriminando chi ha poco territorio e meno densità di animali, e non perché non si contino ai censimenti, (personalmente  essendo un referente  sono stanco di sentire accuse del genere) ma, a parer mio  per  motivi sempre legati ad habitat idonei e conformità del territorio. Mi chiedo perché un cacciatore della quarta circoscrizione o di qualcun'altra che ha meno selvaggina, non debba avere gli stessi diritti dei cacciatori di altre circoscrizioni, e non parlo di quantità  nel senso di avere più capi da abbattere, ma nel senso di eguaglianza anche se la quota procapite venisse a cambiare in negativo: eguaglianza e stessi diritti!

Mi piacerebbe che le divisioni territoriali fossero al massimo circoscritte a tre comparti: alta, media e bassa valle, non  per inseguire il miraggio di catture eccezionali e numerose, ma solo ed esclusivamente per tornare a coltivare di nuovo quell'entusiasmo di una volta, quando potevamo godere di quel senso di libertà, e ritornare ad ammirare quei paesaggi mai più rivisti a caccia, rinverdendo così  passate emozioni e ricordi, coltivare nuove amicizie, incontrare altri "colleghi" e ritornare  a guardarci con rispetto, stringendoci la mano come facevamo noi "cacciatori di una volta", sempre e naturalmente nel rispetto delle regole, ma soprattutto nell'eguaglianza.

 

Severino Giovinazzo

Circoscrizione Venatoria n° 4

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