Aumentano i prelievi fiscali, le Fondazioni si scoprono social per lanciare la protesta
Roma, 7 nov. (AdnKronos) – Le Fondazioni si scoprono social e proprio attraverso i canali sociali lanciano una campagna per protestare contro l’aumento del prelievo fiscale, contenuto nella Legge di stabilità 2015. Partita dal basso su Twitter con l’hashtag #menotassepiuerogazioni e poi sfociata anche su Facebook con una pagina dedicata (www.facebook.com/menotassepiuerogazioni), la protesta oramai divenuta virale non solo sfata il mito della Fondazione come ente ‘grigio’ e poco legato all’innovazione, ma trova anche l’adesione di numerosi operatori del settore. Ultima la Fondazione Cariplo, che ha anche diffuso un video su un altro canale social, YouTube, nel quale il presidente Giuseppe Guzzetti commenta l’aumento della tassazione in apertura di un convegno dedicato all’innovazione e al progresso.
E’ sufficiente cercare l’hashtag su Twitter per capire la portata della protesta, motivata – si legge in più tweet – dal fatto che molte Fondazioni di origini bancarie avranno difficoltà a finanziare le tante associazioni non profit che erogano servizi gratuiti, dalla ricerca medica all’ambiente, dalla cultura alla filantropia.
Da qui l’idea di coinvolgere non solo i diretti interessati, ma anche i cittadini presenti sui social con alcuni slogan: ‘Chi sostiene la cultura non potrà più sostenere la cultura’ o anche ‘Chi difende l’ambiente non potrà più difendere l’ambiente’. Il risultato ottenuto, in pochi giorni, è che da un solo tweet si sta formando un movimento che chiede di rivedere le norme sul prelievo. Tra i tanti che hanno rilanciato il tweet della campagna c’è anche un utente ‘speciale’, il calciatore della Juventus Giorgio Chiellini, da sempre vicino al mondo del sociale.
Dal 2011 l’aumento del prelievo sulle Fondazioni è cresciuto in maniera esponenziale. Nel 2012 è passato da 100 a 170 milioni. Solo per l’anno successivo la cifra è rimasta la stessa. Ma nel 2014 sale a 340 milioni, esattamente il doppio, e per il 2015 è previsto un ulteriore aumento di altri 20 milioni, arrivando quindi a 360.
L’allarme era stato lanciato dal presidente dell’Acri Guzzetti durante l’apertura dei lavori di un convegno a fine ottobre, quando aveva definito "molto pesante" la tassazione sulle rendite: "Enti come i nostri, che hanno patrimoni ben amministrati, danno dei rendimenti. Dedotte le spese e le tasse, sono interamente destinati a enti pubblici, privati e associazioni del settore più importante, quello dei servizi alla persona: anziani, disabili, persone che sono in difficoltà, in crisi, ai margini delle nostre comunità. E’ chiaro che se si aumenta la tassazione nei nostri confronti, riduci le nostre possibilità di sostegno proprio in un momento di crisi della finanza pubblica. Questa è una contraddizione molto forte".
Inoltre, aveva sottolineato, "non è vero che non ci sono soldi pubblici: ci sono 67 miliardi per gli anziani e le famiglie povere, gestiti dall’Inps in maniera che noi riteniamo dissennata e non corrispondente ai reali bisogni di queste fasce sociali".