“Chiuderemo le scuole solo in caso di emergenza”. Il Welfare: situazione sotto controllo
Milano, 31 ago. (Adnkronos/Ign) – Sull'ipotesi di un rinvio dell'apertura delle scuole "si vedrà" in un secondo momento. "Questo è un provvedimento che si può prendere solo se si verificano elementi di preoccupazione immediati". A dichiararlo, oggi a margine di un incontro in Prefettura a Milano sulle procedure di regolarizzazione per colf e badanti, è il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, che spiega come l'ipotesi di chiudere le scuole sia legata a una reale situazione di emergenza. Una condizione, prosegue, che in questo momento non sussiste.
"Abbiamo detto più volte – ribadisce Roccella – che la situazione è sotto controllo e che non c'è una particolare preoccupazione, né una situazione di urgenza", tale da richiedere provvedimenti come quelli paventati in questi giorni da alcuni specialisti, a seguito del primo caso grave di nuova influenza in Italia e in vista dell'ondata autunnale.
Ipotesi, quella esclusa da Roccella, che non ha convinto pienamento nemmeno l'Oms. Se infatti la chiusura delle scuole nelle prime fase di un'epidemia "si è rivelata efficace nel ridurre le trasmissioni del virus all'interno delle scuole stesse, ma non necessariamente efficace per ridurre la trasmissione generale del virus nella comunità", avrebbe però "costi proibitivi". Ogni Paese sentito dall'Oms (Canada, Giappone, Messico, Spagna, Usa e Gb) aveva presentato specifici esempi di epidemie nelle scuole o nelle università, illustrando le misure prese per mitigare la diffusione dell'H1N1. In molti casi la decisione di sospendere le lezioni era stata decisa dalle autorità locali, piuttosto che nazionali. Con l'eccezione del Messico, che a maggio stabilì lo stop alle lezioni in tutto il Paese per due settimane. Tutti gli Stati coinvolti dalla consultazione hanno concordato sul fatto che la sospensione scolastica è stata efficace nel mitigare la diffusione del virus, ma spesso proibitiva dal punto di vista dei costi.
"Aspettiamo l'esito dell'indagine avviata dall'assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Giovanni Bissoni, prima di esprimere un giudizio" , ha poi detto Roccella riferendosi alla condotta dei medici dell'ospedale di Parma che si sono trovati a gestire il primo caso grave di influenza A in Italia.
Oggi a Milano, a margine di un incontro sulle procedure di regolarizzazione online per colf e badanti, Roccella ha infatti precisato che, al momento, il giudizio del ministero è sospeso. "Si attende l'esito dell'indagine avviata dalla Regione Emilia Romagna", per avere un quadro preciso riguardo alle procedure seguite dai medici che per primi hanno assistito il 24enne ridotto in fin di vita da una complicazione legata alla nuova influenza e oggi ricoverato al San Gerardo di Monza.