Crisi, italiani più poveri di 570 euro a testa

18 Marzo 2011

Como, 18 mar. (Adnkronos/Ign) – Gli italiani sono più poveri a causa della crisi economica. Ciascun cittadino “dispone oggi per i consumi, a parità di potere di acquisto, mediamente di 570 euro all’anno in meno rispetto al primo trimestre del 2007. Questa è la perdita che abbiamo subito rispetto al periodo pre-crisi”. Ad affermarlo è Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi della Confcommercio, nel rapporto ‘La centralità dei consumi nel rilancio dell’economia italiana’, diffuso a Cernobbio, al via della due giorni organizzata dall’associazione a Villa d’Este, ‘I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000’.

“Questa – continua Bella – è la malattia dalla quale è necessario guarire. Oltre al naturale riflesso negativo in termini di benessere e tenore di vita, questo fenomeno ha un effetto bloccante sulla crescita economica. Il che, poi, implica la stagnazione del reddito e appiattisce ulteriormente la dinamica dei consumi. E’ un circolo vizioso dal quale dobbiamo uscire”.

A proposito di crescita economica, quest’anno e nei prossimi due resterà “modesta”, al +1% nel 2011 e all’1,2% nel biennio 2012-2013. Malgrado i “problemi strutturali e congiunturali che attanagliano il nostro sistema economico – afferma Bella – l’Italia si è lasciata alle spalle la recessione, tenendo sotto controllo sia le tensioni sociali, sia i conti pubblici”. I consumi delle famiglie “seguiranno un profilo analogo, con un 2012 che vedrà una crescita della propensione al consumo, che compenserà la modesta riduzione del rapporto consumi/Pil subita nel 2010 e che dovrebbe proseguire nel 2011”.

Per il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, “non ci si deve rassegnare a una crescita dell’1% del Pil, dobbiamo impegnarci per raggiungere un risultato migliore”. Sangalli ha sottolineato che “il vero problema del nostro paese è la debolezza strutturale della domanda interna e dei consumi. Da oltre 15 anni cresciamo ogni anno un punto in meno della Ue e questo vale purtroppo anche per la previsione per quest’anno e per il 2012. Questo risultato non è sufficiente per combattere la disoccupazione, per avere più benessere e per una tenuta sociale e territoriale del Paese”. Per questo Sangalli chiede al governo “un grande impegno sul terreno della crescita. Il governo è riuscito a mantenere bene la situazione dei nostri conti pubblici però è evidente che a questo punto l’impegno primario dell’esecutivo deve essere quello di accelerare e di irrobustire la crescita, tutte le azioni devono andare in questa direzione”. “La riforma del governo che prevede anche il cambiamento dell’articolo 41 della Costituzione – ha detto Sangalli – è positiva ma bisogna passare all’azione con urgenza, non c’è tempo da perdere. Bisogna avere più cantieri aperti, più semplificazione e la pubblica amministrazione deve pagare prima i debiti verso le imprese”.

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