I funerali del caporal maggiore Marchini. L’omelia: no a una politca a breve termine
Roma, 14 lug. (Adnkronos/Ign) – E’ il giorno dei funerali del primo caporal maggiore Roberto Marchini, 40° soldato morto in Afghanistan. Le esequie solenni presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli dove durante l’omelia monsignor Vincenzo Pelvi, ordinario militare lancia un monito: no ad una politica "basata sull’interesse a breve termine".
Il vescovo, nella sua omelia, ricorda che "l’Italia continua a fare la sua parte per promuovere stabilità, disarmo, sviluppo e sostenere ovunque la causa dei diritti umani. Il protagonismo che si chiede al nostro Paese -riconosce l’ordinario militare- è complesso e lungimirante ed è quello di chi si offre come interlocutore attivo per la ricostruzione di economie deboli, per il riconoscimento e il sostegno di regimi pluralisti, per assetti internazionali più giusti e aperti ai nuovi popoli".
Da qui la necessità di "proteggere l’orizzonte dell’umanità, denunciare coraggiosamente ciò che ostacola l’unità della famiglia umana, svelare pubblicamente il meccanismo degli squilibri, mostrare come le istituzioni internazionali siano l’unica possibilità per uscire dalla logica chiusa delle nazioni". Dice mons. Pelvi che "solo una motivazione di carattere etico, cioè la consapevolezza di appartenere all’umanità in quanto tale, può consolidare l’interesse a lungo termine dell’umanità, che richiede l’elaborazione di una economia mondiale dei bisogni".
Un lavoro molto difficile, riconosce l’ordinario militare che "esige il lavoro più eroico e il sacrificio più difficile da costruire giorno per giorno". E quella che mons. Pelvi definisce "la nostra famiglia militare sta contribuendo a edificare una cultura di responsabilità globale, che ha la radice nella legge naturale e trova il suo ultimo fondamento nell’unità del genere umano".
L’ordinario militare ricorda che Roberto Marchini "resta messaggero di pace, discepolo di quella civiltà dell’amore che rende possibile ciò che è giusto". Monsignor Vincenzo Pelvi ad un certo punto dell’omelia sente la necessità di portare conforto ai genitori del parà. E si rivolge direttamente a mamma Pina e le ricorda che "il crocifisso invoca l’aiuto di una madre perché il domani porti i semi di bene, anche tra le macerie della guerra".
In una chiesa gremita presenti i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Tra le figure istituzionali anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa, l’esponente Ds Massimo D’Alema e il sindaco di Roma Gianni Alemanno con la governatrice del Lazio Renata Polverini. Inoltre presenti i compagni di Marchini dell’ottavo reggimento Genio guastatori della Folgore di Legnago e cittadini comuni.
I funerali del parà morto martedì scorso in conseguenza dell’esplosione di un ordigno In Afghanistan subito dopo la camera ardente che è rimasta aperta all’ospedale militare del Celio dalle 16 alle 17.
Il C-130J con a bordo il feretro del 28enne, originario di Caprarola in provincia di Viterbo, è atterrato in mattinata all’aeroporto di Ciampino dell’Aeronautica militare.
Intanto, il portavoce dei Talebani afghani, Qari Yusuf Ahmadi, ha rivendicato l’esplosione di due giorni fa nella provincia afghana di Farah, che ha provocato la morte di Roberto Marchini.