Libia, sì alle mozioni di maggioranza e opposizione. Scontro Di Pietro-Frattini
Roma, 24 mar. (Adnkronos/Ign) – Con 300 voti favorevoli, 293 contrari e 2 astenuti la Camera ha approvato la risoluzione sulla Libia presentata da Pdl, Lega e Responsabili. La maggioranza richiesta era di 297 voti. Quindi la differenza tra i due schieramenti è stata di sette voti (300 a 293), ma il centrodestra ha visto approvato il documento per soli tre voti in più rispetto a quelli richiesti.
Approvata inoltre la risoluzione presentata da Pd, Idv e Terzo polo con 547 sì, 10 voti contrari e 29 astenuti. A favore si è quindi espressa anche la maggioranza. L’Aula di Montecitorio ha poi respinto la mozione dei deputati Radicali eletti nel Partito democratico, dopo che il governo aveva espresso parere contrario vista l’indisponibilità a rivedere alcuni punti.
Questa mattina, prima delle dichiarazioni di voto, ci sono state le comunicazioni in Aula dei ministri degli Esteri Franco Frattini e della Difesa Ignazio La Russa sulla crisi libica. Il titolare della Farnesina ha precisato che è interesse futuro dell’Italia ‘mantenere in vita il Trattato bilaterale per conservare il rapporto preferenziale nella Libia del dopo Gheddafi’.
‘Fino all’approvazione della risoluzione 1973, l’accordo poteva considerarsi di fatto sospeso ma ora, con l’entrata in vigore della risoluzione, alla luce dell’articolo 103 della Carta dell’Onu, vi è la prevalenza assoluta e automatica degli obblighi della Carta su quelli assunti dagli Stati membri, su qualsiasi altro accordo’ ha aggiunto Frattini. ‘Il quadro giuridico è cambiato, siamo tenuti ad adempiere le decisioni vincolanti dell’Onu. Ne discende una sospensione (dell’accordo bilaterale, ndr) di diritto. L’applicazione dell’accordo è vietata formalmente dalla risoluzione 1973’.
Da parte sua, il ministro della Difesa ha assicurato che ‘la chiusura dell’aeroporto di Trapani è temporanea e stiamo facendo di tutto per poterlo gradualmente riaprire nei prossimi giorni’. Inoltre, “sulla ‘No Fly Zone’ riteniamo che un accordo per l’assunzione di responsabilità da parte della Nato possa essere raggiunto in tempi brevi’. Attualmente, ha sottolineato, ‘la guida della coalizione è affidata agli Usa e anche per questo tipo di operazioni l’Italia auspica fortemente un significativo coinvolgimento dell’Alleanza Atlantica.
La Russa ha quindi confermato che “il comando tattico dell’operazione navale” della Nato per il rispetto dell’embargo sulle armi, ‘sarà posto con ogni probabilità nelle mani del’ammiraglio Veri nelle sue funzioni di comandante navale Nato di Napoli, a sua volta alle dipendenze dell’ammiraglio Locklear’.
Dopo la comunicazione di Frattini si è acceso lo scontro in Aula tra Antonio Di Pietro e il governo, quando il leader dell’Italia dei Valori ha definito “coniglio” prima il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e poi il ministro degli Esteri, che ha lasciato l’Aula proprio mentre parlava l’ex pm. E’ intervenuto il presidente della Camera per riportare l’ordine, estraendo un cartellino giallo per Di Pietro. “Chi prende la parola – ha affermato Fini – ha il dovere di usare un linguaggio consono a quest’Aula, chi esce dall’Aula si assume la responsabilità di quel che fa, ma non sono due comportamenti paragonabili tra di loro’.
“Io ritengo – ha replicato il leader dell’Idv – che affermare che un governo che non viene qui con il suo presidente del Consiglio e che il ministro degli Esteri se ne va mentre parla un rappresentante delle Istituzioni è un comportamento da conigli e lo ribadisco”.
“Onorevole Di Pietro – ha precisato Fini – non è questa l’espressione che la presidenza le contesta”. E l’ex pm ha concluso: “Prendo atto che la pensa come me su questo”.