Siria, Assad annuncia il nuovo governo

14 Aprile 2011

Damasco, 14 apr. – (Adnkronos/Aki/Ign) – Il presidente siriano Bashar al-Assad ha emanato un decreto con il quale annuncia la formazione del nuovo governo di Damasco. Lo dice l’agenzia di stampa ufficiale Sana. A guidare il nuovo esecutivo è l’ex ministro dell’Agricoltura Adel Safar, che nei giorni scorsi era stato designato da Assad come nuovo primo ministro.

Oggi a Baniyas, città costiera nel sud del Paese, un soldato siriano è morto e un altro è rimasto ferito, ha riferito l’agenzia Sana, secondo la quale i militari sono stati colpiti da ‘cecchini’ durante un pattugliamento di routine.

Nei giorni scorsi a Baniyas le forze di sicurezza siriane hanno represso con la violenza le proteste antigovernative. Stamani l’esercito siriano è entrato nella città, dove le linee telefoniche sono interrotte da giorni e diverse zone sono senza elettricità.

Teheran sta aiutando Damasco a reprimere le proteste, secondo quanto hanno rivelato alcuni funzionari dell’Amministrazione americana, citati a condizione di anonimato dal sito web del ‘Wall Street Journal’. I vertici della Repubblica Islamica temono che le proteste portino alla caduta di al-Assad e alla conseguente perdita di un alleato strategico contro Israele.

Secondo le fonti statunitensi, nelle ultime settimane Teheran ha inviato in Siria un equipaggiamento destinato alle forze di sicurezza per reprimere i manifestanti. Non solo, l’Iran avrebbe anche messo al servizio dei siriani il proprio ‘know how’ per il monitoraggio delle attività degli oppositori su internet, incluso il controllo delle email, dei blog e delle comunicazioni via sms. Tutti i mezzi, quindi, che potrebbero essere utilizzati dagli attivisti pro-democrazia siriani per organizzare manifestazioni contro il governo autoritario di al-Assad.

L’Iran, hanno precisato le fonti, ha anche condiviso con l’apparato di sicurezza siriano “le lezioni imparate” nella repressione del 2009, quando l’Onda Verde scese in piazza a Teheran e nelle altre città del paese per chiedere le dimissioni del presidente, Mahmoud Ahmadinejad, rieletto quell’anno fra i sospetti di brogli.

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