Teheran, scontri e spari in piazza. Blog: “Uccisa una ragazza 27enne”
Teheran, 11 feb. (Adnkronos/Ign) – Sale la tensione in Iran in occasione del 31mo anniversario della rivoluzione islamica. Scontri tra manifestanti riformisti e forze di sicurezza si sono registrati sin dalle prime ore del mattino in diverse piazze di Teheran e, secondo quanto riferiscono i blogger iraniani su 'Twitter', una ragazza di 27 anni, Leila Zarei, sarebbe stata uccisa nel corso delle proteste. La stessa notizia è stata riferita via telefono alla radio 'Epersian' da un ascoltatore che sta partecipando alle proteste. Nessun organo ufficiale ha ancora confermato la notizia della morte della ragazza.
Per evitare agli oppositori di organizzarsi, il regime ha bloccato il servizio di posta elettronica Gmail. E i tre principali siti governativi iraniani, 'Farsnews', 'Irna' e 'Presstv', da stamattina non sono accessibili al pubblico. Uno dei pochi siti internet dell'opposizione che ancora riesce a raccontare è 'Rahesabz', ma è tramite Twitter che, in queste ore, si apprendono notizie sull'evolversi della situazione. Testimonianze parlano di spari e lanci di lacrimogeni sui sostenitori del movimento dell''Onda verde' scesi in strada per la prima volta dopo la repressione del 27 dicembre, malgrado i moniti e le minacce delle forze dell'ordine pronte a reprimere ogni manifestazione non approvata ufficialmente. E sarebbero almeno 15 i feriti.
Assaliti anche il leader riformista Mehdi Karroubi e l'ex presidente Mohammed Khatami. Karrubi è rimasto ferito alla testa: "E' stato attaccato dalle forze di sicurezza nel centro di Teheran… hanno rotto i vetri della sua macchina… Karoubi non è ferito in modo grave" e sarebbe già tornato a casa, si legge sul sito Jaras. Mentre la tv satellitare 'al-Arabiya' riferisce che le milizie 'Basij', fedeli al regine del presidente Ahmadinejad, hanno attaccato l'auto di Khatami, costringendolo ad allontanarsi.
Numerose anche le persone arrestate. Sempre l'emittente di Dubai, che da mesi segue da vicino le attività dei riformisti iraniani, sostiene che il figlio di Karroubi, Ali, sarebbe stato arrestato nel corso delle manifestazioni. Mentre sono stati liberati dopo pochi minuti di fermo, Mohammad Reza Khatami (fratello dell'ex presidente Mohammad Khatami) e Zahra Eshraqi (nipote dell'ayatollah Ruhollah Khomeini, nonché consorte di Mohammad Reza Khatami). Secondo quanto riferisce Rahesabz, i coniugi sono stati arrestati mentre manifestavano a fianco del movimento verde e rilasciati con l'assicurazione che avrebbero abbandonato la piazza.
Intanto nel corso del discorso pronunciato nella piazza Azadi il presidente Mahmoud Ahmadinejad ha rivelato che nell'impianto nucleare di Natanz è già stata prodotta "la prima partita di carburante nucleare arricchito al 20%". Le operazioni erano cominciate nei giorni scorsi, nonostante le pressioni della comunità internazionale. Il presidente ha poi precisato che l'Iran ha le capacità di arricchire l'uranio anche oltre il 20%, ma non lo farà, e ha chiarito che Teheran ha però intenzione di "triplicare presto la sua produzione" di uranio arricchito al 3,5%.
Quindi è tornato ad attaccare il presidente americano Barack Obama e Israele. "Sta perdendo l'occasione di agire in modo corretto" e sta servendo ''gli interessi di Israele'', ha affermato Ahmadinejad che ha aggiunto: "Purtroppo la speranza di cambiamento che derivava dalle sue promesse sta rapidamente sbiadendo e volgendo verso l'errore. Dovrebbe agire in modo giusto e sulla base del rispetto delle Nazioni. Sottomettere non è la chiave giusta. La sua condotta – ha precisato – ha deluso tutti". Il presidente iraniano, citato dall'agenzia d'informazione 'Irna', ha comunque lasciato aperta la porta a una possibilità di dialogo con gli Stati Uniti. "Vorremmo che Obama avesse successo nelle sue riforme, nel fare il bene del popolo americano e nel rimediare alle politiche disumane di Bush – non vogliamo che soccomba alla pressione di un banda di sionisti, ma sta perdendo le sue possibilità, percorrendo la strada sbagliata". "La Nazione iraniana – ha concluso – non soccomberà. Io ti consiglio (a Obama, ndr) di ricorrere alla sincerità, in modo che l'Iran si fidi di te".
Quanto ad Israele ha detto che "il regime sionista si avvicina alla sua distruzione". Già ieri sera, nel corso di una conversazione telefonica avuta con il presidente siriano Bashar al-Assad, Ahmadinejad aveva dichiarato di avere "informazioni attendibili…secondo cui il regime sionista sta cercando il modo di compensare le sue ridicole sconfitte subite per mano del popolo di Gaza e di Hezbollah in Libano". "Se Israele ripetesse i suoi errori e avviasse un'operazione militare – ha minacciato – allora bisognerebbe contrastarlo con tutta la forza per fare in modo che sia distrutto una volta per tutte".