Sono stato un ragazzo del ’77
Sono stato un ragazzo del ’77 e ricordo che i momenti di protesta erano esaltanti. Le occupazioni delle scuole erano quelli più belli di tutti, ci facevano sentire grandi ed importanti e ci permettevano di divertirci invece di lavorare. Oggi, invece, alle soglie dei 50 anni, le scene di teppismo recitate dagli studenti sui palchi delle nostre città, sotto la direzione di abili ed interessati registi, mi fanno il doppio effetto di produrmi una subitanea incazzatura ed una successiva tristezza.
“Quante stupide galline che si azzuffano per niente” cantava Battiato, però oggi le galline non si azzuffano “per niente”, si azzuffano manovrate da padroni del consenso e della politica che da tutto questo cercano solo di trarre beneficio per sè (ricordo che all’epoca il PCI si univa alle altre forze democratiche nel condannare il ribellismo inconcludente mentre oggi il Bersani va sui tetti a simulare un sostegno impossibile). Mi arrabbio perché vedo che nonostante il passare degli anni la nostra società non è maturata e non siamo riusciti ad insegnare alle nuove generazioni ad evitare di ripetere le sciocchezze che abbiamo fatto noi; mi rattrista, poi, il vedere come sia facile, ancora oggi, manipolare strumentalmente grandi numeri di studenti.
Perché mi vengono proprio oggi queste riflessioni? Perché stamattina ho sentito in TV le reazioni alle parole di Gasparri che chiede arresti preventivi per tutelare la pace civile nei prossimi giorni e mi è venuta la nausea a sentire le chiacchiere buoniste in malafede di tutti gli esponenti di questa opposizione che, gridando al fascismo, mostrano di aver perso (se mai l’hanno avuto) non solo il senso della misura ma anche quello del ridicolo. Se ci fosse il fascismo certe sciocchezze non potrebbero dirle.
Sarò forse uno dei pochi che osa spendere una parola in difesa di Gasparri ma, perbacco, se uno pensa una cosa credo che in democrazia possa dirla. Gli studenti tornino in classe e chi li manovra passi pure qualche notte in cella, porterà consiglio.
Corrado Olivotto