Treno, Trenitalia e dignità
Scrivo queste poche righe rientrando dalla stazione di Morgex dove ho appena lasciato mio figlio e i suoi numerosi compagni che al mattino alle 6.30 si incontrano per prendere il treno che li porterà alle rispettive sedi scolastiche di Aosta. Sento il dovere di farlo proprio per loro, per questi ragazzi che arrivano a scuola già stanchi, vuoi per la levataccia ma soprattutto per i disagi che affrontano con un servizio assolutamente inidoneo: orari di partenza e arrivo molto approssimativi, ore passate al freddo ad aspettare un treno che non sempre passa, ecc.. Premesso che viaggiare in treno ai ragazzi piace perché ci si incontra, si socializza, si ride, si ripassa… e premesso che il costo dello stesso è sicuramente inferiore a quello del pullman, alla fine tanto basta per far dimenticare a tutti le numerose carenze. Oggi però mi chiedo fino a che punto sia sopportabile che di fronte all’intenzione (discutibile) di dire addio a questo servizio, rispetto alle tante mancanze, si affrontino spese assurde quali il posizionamento di un obbrobrioso cartello che riporta la sigla di Trenitalia – che peraltro rovina la facciata di un edificio a mio avviso caratteristico e da conservare – oltreché di un altrettanto bruttissimo cartello blu che segnala che la stazione di cui trattasi è quella di Morgex; cartelli che ovviamente sono stati posizionati in tutte le stazioni della tratta Pré-St-Didier – Aosta.
Mi chiedo quali siano i costi e i benefici di una tale spesa e se non sarebbe stato più opportuno, almeno in questa fase di transizione, in cui ci si appresta a dire addio all’amico treno, tentare di lasciare almeno un buon ricordo nelle nostre memorie, forse offrendo, anche se in ultimo un servizio migliore come potrebbe essere l’aggiunta di una carrozza per evitare ai tantissimi ragazzi di essere accalcati gli uni sugli altri durante gran parte del viaggio.
Per cortesia Sigg. di Trenitalia, siate un po’ più attenti alle necessità degli utenti!
I ragazzi hanno una dignità e oggi ho letto nei loro sguardi la convinzione di essere stati presi in giro ancora una volta.
Se si vuole fare qualcosa per migliorare, si deve partire dalle cose essenziali e non da quelle inutili altrimenti non si è credibili.
Elena PASCAL