Problema Autostrada A5 scongiurato? Non proprio
Vi scrivo per mantenere viva l’attenzione sulla situazione attuale della A5 che apparentemente sembra non interessare più a nessuno.
Ad oggi e fino a giugno 2024 vige il divieto di transito nella tratta Santhià – Interscambio Pavone in direzione AOSTA, e tra Albiano e Santhià nella direzione opposta, per i mezzi superiori a 3.5T.
È in oltre chiuso a tutti i mezzi il cavalcavia per chi proviene dalla A26 diramazione A4 Stroppiana in direzione nord con conseguente deviazione del traffico verso lo svincolo della A4 Santhià direzione A5.
Le motivazioni di tali chiusure saranno ovviamente tutte molto valide (tralasciando ogni questione su come sia possibile che in Italia improvvisamente non vi sia più un ponte, viadotto o cavalcavia capace di reggere i carichi per cui sarebbe stato progettato e costruito) ma entrare nel merito di come invece questi divieti vengano fatti rispettare forse occorrerebbe.
Per attuare i divieti invece di adottare controlli è stato deciso di chiudere il cavalcavia su menzionato, dirottare l’intero traffico in direzione A5 dalle due direttrici di Milano e Genova verso lo svincolo di Santhià.
Nello svincolo poi di immissione sulla A5 diramazione Ivrea-Santhià direzione Ivrea Aosta è stato posta una strettoia creata con new-jersey (una simile è stata posizionata in entrata ad Albiano).
Questa strettoia impedisce, sì, il transito dei mezzi superiori ad una determinata larghezza (credo 2.10 mt) e di conseguenza ai mezzi superiori a 3.5T, ma crea un enorme collo di bottiglia, obbligando anche le auto a procedere praticamente a passo d’uomo visto che molti hanno difficoltà a passare.
La conseguenza è la creazione di una coda che si forma per km obbligando le auto a mettersi in attesa di procedere verso lo svincolo di Santhià in corsia di emergenza sulla A4 e quindi di non essere di certo in una posizione sicura.
Le code si formano già chilometriche con la normale affluenza dei week-end. Figuriamoci cosa accadrà sotto feste come Pasqua o altre occasioni.
Quest’immagine si riferisce alla coda presente verso le ore 11 di un sabato mattina qualsiasi (27/01/24)
Certo si può procedere verso Torino e ritornare sulla A5 da lì. Ma non tutti sono disposti ad aggiungere km e costi ad una tratta
Mi domando quanti saranno i turisti che scoraggiati che abbandoneranno l’idea di venire in Valle se non “obbligati” da seconde case o altri personali motivi per andare in zone a questo punto raggiungibili con meno disagi.
Basterebbe invece utilizzare del personale che, nel caso ve ne fosse bisogno, faccia rispettare i divieti imposti ai mezzi che non possono circolare.
Insomma individuare soluzioni che non siano sempre e solo penalizzare l’utente finale ce ne sono e sarebbe il caso venissero adottate!
PS: ciliegina sulla torta è l’aggiunta di un restringimento ad una sola carreggiata all’altezza dello svincolo di interscambio a Pavone in direzione sud tra il bivio Milano e Torino (che sino a due giorni prima era a due corsie sempre con lavori in corso) che ora crea un ulteriore assurdo collo di bottiglia con inevitabile coda che ieri, sabato era di svariati km.
Non oso immaginare nel rientro del week-end cosa accadrà se persiste questo restringimento.
Sarebbe bello la stampa mantenesse alta l’attenzione per una situazione che con un po’ di maggior cura dell’utente potrebbe essere sicuramente gestita meglio e con meno disagi.
Erik Vaschetti